(di Luciano Clerico)
Torino si conferma una delle
capitali della cultura italiana. Dopo la grande mostra dedicata
a Renoir, e in attesa delle rassegne dedicate a Monet,
Lichtenstein, Kandinsky, la città della Mole offre al pubblico
da domani fino al prossimo 13 luglio una mostra di statura
mondiale: i capolavori dei Pre-Raffaeliti, il movimento
artistico inglese di metà Ottocento che fece capo a Dante
Gabriel Rossetti. Dopo essere stati a Washington, Mosca e Tokyo,
e prima di rientrare definitivamente alla Tate di Londra,
settanta opere dei "Preraffaeliti" sono visibili a Palazzo
Chiablese, una delle 'location' più ambite del Polo Museale di
Palazzo Reale a Torino.
"Siamo orgogliosi di poter offrire all'Italia, e non solo,
una mostra di valore straordinario - ha detto il sindaco, Piero
Fassino, presentando la rassegna insieme alla direttrice della
Tate Britain, Penelope Curtis, e all'ad del Gruppo Sole 24 ore,
Donatella Treu, che ha collaborato al progetto -. Con questa
esposizione, così come con altre iniziative culturali di
eccellenza, vogliamo confermare che la cultura è una cifra di
questa città. Non un fatto aggiuntivo, ma un fatto costitutivo.
Torino si prepara in questi termini a Expo 2015".
"I pre-Raffaeliti" è stata "un'occasione di livello mondiale"
che Torino ha colto al volo. La mostra, organizzata alla Tate di
Londra nel 2012, è stata poi ospitata a Washington, Mosca e
Tokyo. I dipinti stavano rientrando a Londra da Tokyo quando
Torino lo ha saputo. Ha proposto ai responsabili londinesi una
ultima tappa del tour, "ed ora eccoci qua - ha commentato la
direttrice della Tate, Penelope Curtis -. Tenete conto che per
noi queste opere rappresentano il cuore della nostra Galleria,
non vediamo l'ora di riaverle. Ma di fronte a tanto interesse
abbiamo accettato di prolungare il loro viaggio di tre mesi".
E' la prima volta che le opere di Dante Gabriel Rossetti,
John Everett Millais, William Holman Hunt, vengono esposte in
Italia. Sono dipinti che hanno segnato un momento preciso della
storia dell'arte. I "pre-Raffaeliti", infatti, in segno di
controtendenza rispetto all'austerità vittoriana del loro tempo,
decisero di fondare un movimento artistico ispirato ad una
bellezza rinascimentale "pre-Raffaello". La bellezza, cioè, era
da celebrare in primo luogo come atto di libertà. Era, nei
fatti, il primo riconoscimento dei diritti delle donne. Il
Movimento le considerava infatti in tutto e per tutte artiste al
pari dei maschi, come loro capaci di cogliere ed esprimere
bellezza. Per questo la mostra di Torino propone questo titolo
alla mostra: "PreRaffaeliti - L'utopia della bellezza".
"Stupisce sempre notare come questi dipinti vengano accolti
in modo diverso a seconda del Paese in cui vengono esposti - ha
commentato Penelope Curtis -. In Inghilterra sono stati proposti
come 'l'avanguardia vittoriana'. Qui in Italia diventano
'l'utopia della bellezza'. Ciò che conta è che passi il
messaggio corretto: l'utopia dei pre-Raffaeliti non era di
carattere estetico ma sociale".
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