"L'Italia è ferma per il coronavirus,
centinaia di denunce sono scattate per chi non ha rispettato i
provvedimenti del Governo, ma i clienti dell'industria della
prostituzione continuano ad uscire in cerca di donne da
sfruttare sessualmente". La denuncia arriva da Giovanni Paolo
Ramonda, Presidente della Papa Giovanni XXIII, la Comunità di
don Oreste Benzi. La Comunità Papa Giovanni XXIII in una lettera
al Governo e alle autorità locali ha chiesto che si "prenda ogni
opportuno provvedimento al fine di limitare al massimo la
diffusione del Covid-19 scoraggiando la domanda di prestazioni
sessuali a pagamento".
"In tutta Italia, da nord a sud, si segnala la presenza di
potenziali vittime di tratta a scopo di prostituzione lungo le
strade. I clienti - precisa la lettera - contrariamente alle
misure previste dal Dpcm dell'11 marzo 2020, espongono loro
stessi, le loro famiglie ed ambienti di lavoro a un possibile
contagio. Un comportamento che mette in pericolo tutti, dato che
in Italia il mercato della prostituzione coinvolge milioni di
clienti". La Comunità chiede anche che siano garantite "alle
potenziali vittime di tratta informazioni adeguate sia rispetto
ai rischi per la salute, sia sulle possibili vie di uscita dal
sistema prostituivo". Infine nella lettera si fa appello
affinché "in Italia si adotti il cosiddetto modello nordico, che
prevede la sanzione dei clienti.
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