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Botta e risposta al veleno, e la tensione tra Parigi e Washington continua ad aumentare. Raphael Glucksmann, socialista e leader del movimento "Place Publique", aveva invitato gli americani "a restituire la Statua della Libertà", che è francese, dal momento che loro "la disprezzano".
Dura la risposta, e stavolta senza il velo dell'ironia: "I francesi dovrebbero essere molto riconoscenti nei confronti del nostro grande Paese - ha tuonato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt -, è grazie agli Stati Uniti che i francesi oggi non parlano tedesco".
E, per chiudere, ha aggiunto i saluti: "Gli americani sono stati il faro della libertà mondiale", mentre Glucksmann - agli occhi di Leavitt - "è un piccolo uomo politico francese, sconosciuto".
Difensore dei diritti umani, in prima linea per l'impegno europeo in Ucraina, sulle orme del padre, lo scomparso filosofo André Glucksmann, ieri l'esponente socialista francese ha chiuso con un discorso a 360 gradi il Congresso del movimento da lui creato, "Place Publique".
"Agli americani dico - queste le sue parole, pronunciate con voce calma - quando si decide di passare dalla parte dei tiranni, quando si licenziano i ricercatori per dimostrare la libertà scientifica, innanzitutto restituiteci la Statua della Libertà. Ve l'abbiamo regalata noi - ha continuato fra le ovazioni dei presenti - ma a quanto pare voi la disprezzate. Allora vi dico che starà benissimo qui a casa nostra". Applausi e cori, poi Glucksmann ha continuato: "Licenziate i vostri migliori ricercatori, volete cacciare via tutti quelli che parlano liberamente, e il loro senso dell'innovazione, il loro gusto del dubbio e della ricerca hanno fatto del vostro Paese la prima potenza mondiale. Ebbene, noi li accoglieremo e saremo il Paese degli scienziati, degli spiriti innovatori".
Ventiquattr'ore dopo, dalla portavoce Leavitt, è arrivata la risposta a gamba tesa: "Soltanto grazie agli Stati Uniti d'America, i francesi oggi non parlano tedesco, quindi dovrebbero essere molto riconoscenti nei confronti del nostro grande Paese", ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti. Aggiungendo - in riferimento a Raphaël Glucksmann pur senza mai nominarlo - che si tratta di "un piccolo uomo politico francese sconosciuto". Quest'ultimo, arrivato al terzo posto alle europee del 2024 in Francia con la sua lista Place Publique-Partito Socialista, era tornato in mattinata sulle sue parole, rincarando dopo aver avuto sentore della reazione della Casa Bianca alle sue parole, che era nell'aria: "I trumpisti - ha scritto su X - si preoccupano di perdere la Statua della Libertà, ma si direbbe che abbiano già perso il loro senso dell'umorismo. E quando se la prendono con Raphaël Glucksmann, allora vuol dire che avevamo visto giusto".
In un volantino diffuso ieri al Congresso del suo movimento, che si è concluso davanti a 1.500 simpatizzanti, Glucksmann lancia un appello a costruire "una forza che pesa, che agisce e che protegge il nostro motto Liberté, égalité, fraternité! contro l'internazionale di estrema destra" rappresentata dai presidenti americano e russo, Donald Trump e Vladimir Putin, con Marine Le Pen. Questo movimento di "resistenza democratica - ha spiegato l'entourage dell'eurodeputato - passerà attraverso azioni concrete sul terreno per contrastare questa estrema destra".
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