Con una adesione totale al
tribunale di Lagonegro (Potenza) e superiore al 90 per cento in
quello di Potenza, l'Associazione nazionale magistrati per il
distretto di Potenza con la sottosezione di Lagonegro, ha
manifestato anche in Basilicata per esporre le ragioni del
proprio no alla riforma della magistratura.
Sono state due le iniziative che la Giunta esecutiva
sezionale di Basilicata dell'Anm, presieduta da Rossella
Larocca, ha tenuto oggi all'interno dei Palazzi di Giustizia. In
toga, con una coccarda tricolore sul petto e con in mano la
Costituzione - della quale sono stati letti gli articoli sul
potere giudiziario - i magistrati lucani si sono riuniti per
dare voce a quella che ritengono "una manifestazione animata,
non una protesta".
Larocca ha letto il testo di un comunicato nel quale la
sezione lucana dell'Anm ha evidenziato che il disegno di legge
di riforma costituzionale "è il primo passo verso quella
scongiurabile definitiva separazione delle carriere. Questa
riforma - si sono chiesti i magistrati - velocizzerà i
processi, migliorerà qualitativamente le decisioni, darà
efficaci risposte ai cittadini? O non si tratta di un ben celato
tentativo di sovvertire l'equilibrio tra i poteri dello Stato a
scapito di quello giudiziario e a vantaggio dell'esecutivo?"
"Siamo disponibili a un confronto - ha concluso - ma
soprattutto organizzeremo una tavola rotonda aperta alla società
per far comprendere la riforma anche nei suoi tecnicismi, specie
nel caso di un referendum". Alla manifestazione di Potenza ha
aderito anche la Cgil di Basilicata.
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