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Edilizia: Ance Abruzzo, calo investimenti a -9,7% nel 2020

Edilizia

Edilizia: Ance Abruzzo, calo investimenti a -9,7% nel 2020

Contrazione bandi di gara per lavori pubblici del 28,7%

L'AQUILA, 25 maggio 2021, 13:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Per l'Abruzzo è stimato un calo degli investimenti in costruzioni nel 2020 del -9,7% in termini reali nel confronto con l'anno precedente a causa delle misure di isolamento di contrasto all'emergenza sanitaria, in coincidenza con i periodi di maggiore recrudescenza del virus; nello stesso anni i bandi di gara per lavori pubblici nella Regione Abruzzo hanno avuto una contrazione del 28,7% in numero ed una crescita del 15,4% in valore, rispetto all'anno precedente. A fare l'analisi del settore è il presidente di Ance Abruzzo, Pietro Antonio D'Intino.
    "Il settore delle costruzioni in Abruzzo rappresenta - spiega in una nota - in termini di investimenti l'11,1% del PIL regionale ed in termini di occupazione il 24,1% degli addetti nell'industria e il 7,1% dei lavoratori operanti nell'insieme dei settori di attività economica. La pandemia è stata una vera e propria doccia fredda perché ha indebolito fortemente il lieve aumento degli investimenti in costruzioni dopo una lunga e pesantissima crisi, in atto dal 2008, che aveva ridotto i livelli produttivi di circa un terzo. Tra il 2008 ed il 2018 sono uscite dal mercato circa 4mila imprese di costruzioni (-25,7%). Attualmente, ne risultano sopravvissute 11.335 con una dimensione media di 2,9 addetti".
    "Per quanto riguarda l'occupazione, nel 2018, dopo dieci anni di crisi, il settore registrava 41.400 lavoratori, tra dipendenti ed autonomi, con un dato più basso del 2008 che riportava circa 47mila lavoratori. La lieve ripresa occupazionale del 2019 è arrestata dalla crisi sanitaria con una diminuzione di ore lavorate del -14,5% ed un -2,2% di lavoratori dipendenti".
    "I dati Istat relativi ai permessi di costruire riferiti all'edilizia residenziale e non ritornano nel 2019 a registrare variazioni negative interrompendo la dinamica in ripresa dal 2016. In particolare, il numero di permessi SCIA e DIA ritirati nel 2019 ha una flessione del 29% (in Italia + 0,6%) con una perfomance particolarmente negativa del nuovo. Per l'edilizia non residenziale, si registra un significativo calo del -13,7% su base annua, in termini di nuovi volumi concessi".
   

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