E' stato fissato per il 6 dicembre
prossimo il processo in appello relativo alla tragedia
dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) che il 18 gennaio
del 2017 fu travolto e distrutto da una valanga e dove morirono
29 persone. L'udienza, davanti alla Corte di Appello
dell'Aquila, prenderà il via alle ore 9. L'appello è stato
proposto dalla Procura di Pescara, che ha impugnato la sentenza
emessa dal gup del capoluogo adriatico a febbraio relativamente
a tutte le posizioni per le quali era stata chiesta condanna in
primo grado e per cui c'è stata assoluzione. A proporre appello
anche alcune delle parti civili.
Il procedimento davanti al gup si era concluso con cinque
condanne e 25 assoluzioni. In particolare, sono stati condannati
il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, a due anni e otto
mesi di reclusione, il dirigente del settore viabilità della
Provincia di Pescara e il responsabile del servizio viabilità
dell'ente, Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio (tre anni e quattro
mesi di reclusione ciascuno), l'ex gestore dell'albergo della
Gran Sasso Resort & Spa, Bruno Di Tommaso, e Giuseppe Gatto,
redattore della relazione tecnica per l'intervento sulle tettoie
e verande dell'hotel (sei mesi di reclusione).
Assolti in primo grado, tra gli altri, invece, l'ex prefetto
di Pescara Francesco Provolo, l'ex presidente della Provincia di
Pescara Antonio Di Marco e soggetti appartenenti a varie
istituzioni come Regione, Provincia, Comune e Prefettura. Nel
corso del processo l'accusa - rappresentata dal procuratore
capo, Giuseppe Bellelli, e dai pm Andrea Papalia e Anna Benigni
- aveva chiesto 26 condanne, per un totale complessivo di 151
anni e mezzo di reclusione, e quattro assoluzioni.
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