Nei mesi di gennaio e febbraio
2025, la regione Abruzzo ha dovuto far fronte a una situazione
idrica particolarmente complessa. Nel Chietino, circa 60.000
utenti sono stati interessati da turnazioni nell'erogazione
dell'acqua, mentre nel Teramano il numero è salito a oltre
114.000. Anche l'area della Marsica ha registrato difficoltà e
circa 35.000 utenti sono stati coinvolti nelle turnazioni. E'
quanto emerge per l'Abruzzo dall'ultimo aggiornamento
dell'Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici dell'Autorità
Distrettuale dell'Appennino Centrale, che ha diffuso il quadro
relativo alla severità idrica del mese di marzo 2025. Per la
regione il livello di criticità viene definito "alto".
A livello regionale, viene sottolineato, per rispondere alle
esigenze più urgenti, è stato necessario ricorrere
all'approvvigionamento tramite autobotti per circa 800 utenti.
Inoltre, sono state attivate fonti integrative in grado di
garantire l'acqua a circa 250.000 utenti.
Più in generale, per l'area di competenza, l'Autorità
Distrettuale parla di un "timido segnale di miglioramento, ma
l'allerta resta alta". Il livello complessivo di criticità nel
Distretto si mantiene 'medio', con un trend in leggero
miglioramento rispetto ai mesi precedenti. "Tuttavia - si legge
- permangono situazioni particolarmente delicate in Abruzzo e
Marche, dove alcune aree sono ancora classificate in severità
'alta'".
L'inizio del 2025 si è confermato climaticamente molto
instabile: se gennaio è stato estremamente secco - con deficit
pluviometrici fino al -54,3% nelle Marche - febbraio ha segnato
un forte recupero, con punte fino al +113,6% in Abruzzo.
L'andamento altalenante del clima fa sì che il bilancio idrico
resti in rosso: da ottobre 2024 a febbraio 2025, Lazio e Abruzzo
fanno segnare rispettivamente -20,2% e -15%. A peggiorare il
quadro, anche l'anomalia termica: le temperature superiori alla
media di gennaio e quelle insolitamente basse di febbraio hanno
causato un rapido scioglimento delle nevi, riducendo l'apporto
idrico da scioglimento. Anche il manto nevoso è risultato in
forte deficit, fino al -76% in Abruzzo.
"La situazione è in lieve miglioramento, ma non possiamo
permetterci di abbassare la guardia. È fondamentale agire con
rapidità per attivare gli investimenti già previsti e mettere in
sicurezza il sistema idrico del Distretto - ha dichiarato Marco
Casini, segretario generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale
dell'Appennino Centrale - Serve una risposta concreta: dal
finanziamento del programma triennale degli interventi alla
rapida erogazione dei fondi del Pnissi, fino alla nomina dei
membri del nuovo Osservatorio. Solo così potremo fronteggiare
con efficacia una crisi che, per molte aree del Paese, è ormai
strutturale".
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