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Pescara com'era raccontata dalle foto di Pasquale De Antonis

Pescara com'era raccontata dalle foto di Pasquale De Antonis

Oggi inaugurazione della mostra al Museo delle Genti d'Abruzzo

PESCARA, 12 aprile 2025, 17:10

Redazione ANSA

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Sfumature di storia, intense come i volti e i gesti che raccolgono, proiettate nel futuro come le architetture che osservano rinascere. E' una raffinata collezione di gioielli la mostra che riunisce le opere del fotografo Pasquale De Antonis nelle sale del Museo delle Genti d'Abruzzo e che sarà inaugurata oggi, sabato 12 aprile, alle 17.30. "95 scatti per riconoscerci ancora" è il percorso curato da Mariano Cipollini lungo le strade e le storie della Pescara degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, attraverso immagini per la gran parte inedite. La rassegna è frutto di uno studio importante ed è l'ultimo passo di un progetto di riclassificazione e valorizzazione del materiale presente nell'archivio fotografico del Museo delle Genti d'Abruzzo, promosso dalla Fondazione Genti d'Abruzzo con il coordinamento di Antonella Giancaterino e la catalogazione a cura di Alessandra Moscianese. Patrimonio fotografico digitalizzato e dal giorno dell'inaugurazione della mostra disponibile sul sito web della Fondazione https://www.gentidabruzzo.com/fondazioneonlus/.
    Il Fondo conservato a Pescara è frutto della donazione dell'imprenditore Pietro Barberini, su sollecitazione dell'amico De Antonis, all'Associazione Astra, che a sua volta ha ceduto al Museo 1128 fotografie scattate tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta del Novecento. Il Fondo è stato tutto ricatalogato, sono state aggiornate le schede storiche nelle parti mancanti e definite le categorie. Proprio all'esito di questo lavoro si è deciso di portare all'attenzione del pubblico quelle opere meno note, perché mai esposte, ma non per questo meno intense, del grande fotografo abruzzese. Nato a Teramo, De Antonis ha trascorso a Pescara gli anni della gioventù, prima di trasferirsi a Roma e diventare uno dei più importanti fotografi di cinema e teatro che l'Italia ricordi. Nel suo periodo abruzzese è stato un vero e proprio pioniere della fotografia antropologica, con la sua ricerca nelle manifestazioni religiose, nell'artigianato e nei mestieri. E' uno studioso di tradizioni popolari e del folclore territoriale.
    L'allestimento curato da Cipollini ha il pregio della riscoperta e dell'originalità, guarda non solo alla qualità artistica, ma anche a quelle sezioni di società in evoluzione che De Antonis ha reso immortali con i suoi scatti. La mostra si compone di 75 stampe originali di Pasquale De Antonis e 20 ingrandimenti, tutti relativi alla città di Pescara. Il percorso si sviluppa per temi: il porto e la vita nel porto, il ponte sul Pescara, la spiaggia, l'Aurum, la Coppa Acerbo, il teatro, la vita notturna, le processioni di San Cetteo e del Venerdì Santo dopo la guerra. Dopo l'inaugurazione, la rassegna sarà visitabile fino al prossimo 4 maggio.
    "Si tratta di un viaggio davvero spettacolare nella storia della città di Pescara, una celebrazione del quotidiano, non soltanto degli eventi speciali - sottolinea La direttrice della Fondazione Genti d'Abruzzo Letizia Lizza - Il Fondo De Antonis rappresenta un importante patrimonio per il museo proprio per la qualità della ricerca contenuta nelle immagini. Tradizioni popolari, mestieri e artigianato trovano la loro testimonianza in fotografie d'artista che raccontano meravigliosamente realtà e contesti che non possono essere dimenticati".
    "Con questa mostra - aggiunge il presidente della Fondazione, Luigi Di Alberti - ma soprattutto con l'intero progetto dedicato al Fondo De Antonis, si consolida quella volontà di conservare e divulgare il patrimonio antropologico ed etnografico della nostra terra che è da sempre al centro dei nostri interessi e dei nostri studi. Siamo orgogliosi di poter offrire agli abruzzesi l'opportunità di conoscere quella parte dell'attività di De Antonis mai esposta finora. Un omaggio alla sua memoria e alla sua arte, ma soprattutto a chi vuole approfondire la storia autentica del territorio".
   

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