"Il laghetto in questione, pur
essendo esterno al perimetro del Parco d'Abruzzo, Lazio e
Molise, come con zelo ha tenuto immediatamente a far rilevare
l'ente parco, è però situato all'interno della Zona Speciale di
Conservazione (Zsc) della Rete Europea Natura2000 la cui
supervisione è assegnata all'ente Parco nazionale d'Abruzzo,
Lazio e Molise, cosa che invece è stata stranamente omessa,
nonostante a scala continentale siano questi siti ad essere
centrali nelle politiche di conservazione, anche ai fini dei
finanziamenti comunitari Life assegnati proprio al Parco". Lo
afferma l'ecologista e attivista Augusto De Sanctis, nel
commentare la vicenda dei due cuccioli di orsi morti in un
invaso a Scanno (L'Aquila).
Nel sottolineare che "lo stesso sito web dell'ente Parco
dedica una parte importante alla Zsc", De Sanctis afferma che il
Parco "ha la responsabilità di implementare e far applicare a
enti pubblici e privati tutte le misure di conservazione
necessarie per le specie come l'Orso bruno e per gli habitat. In
caso di inadempienze - ricorda - il Dpr 357/1997 su questi siti
prevede l'intervento dei Carabinieri Forestali. Mi domando,
quindi, se l'ente parco abbia ingiunto al proprietario o al
gestore la messa in sicurezza, visto che dal comunicato
dell'ente stesso si afferma che la pericolosità del sito fosse
notoria - conclude De Sanctis - visti anche i tragici precedenti
di orsi morti in vasche".
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