Era fissata per lunedì 31 luglio
prossimo, alle ore 12, la scadenza del bando per la gestione
delle acque termali "La Salute" e "Santa Croce-Pisciarello" di
Caramanico Terme (Pescara). Per quella data i cittadini di
Caramanico Terme e dell'intero comprensorio della Maiella
auspicavano di conoscere se fossero o meno pervenute offerte da
parte di soggetti privati. "Una speranza vana - hanno detto in
conferenza stampa a Pescara i consiglieri regionali Pd Antonio
Blasioli e Silvio Paolucci - perché, con determinazione n. 225
l'Aric, che si è occupata della pubblicazione dell'avviso
pubblico, ha prorogato di oltre un mese e mezzo i termini per la
presentazione delle domande, ovvero al 18 settembre 2023. Una
circostanza sconcertante che testimonia il pressapochismo e la
disavvedutezza di questa Giunta regionale che sembra voler
procrastinare oltremodo questa situazione di stallo che grava su
un territorio a forte vocazione turistica. Riunire in un solo
avviso la concessione delle acque di Caramanico e quella
relativa alle sorgenti di Canistro significa non comprendere
l'importanza delle Terme per Caramanico, e forse anche che il
centrodestra ha deciso di rinviare la soluzione di Caramanico
Terme al prossimo governo regionale".
Gli esponenti dell'opposizione hanno ricordato che il
presidente Marsilio, lo scorso 5 gennaio, aveva promesso
l'immediata pubblicazione del bando e che il 22 maggio scorso
gli stessi Commissari liquidatori, dopo due esperimenti di asta
pubblica a ribasso, sollecitarono l'uscita dell'avviso per la
concessione delle acque. "Il tempo è trascorso senza che si
stabilissero intese programmatiche con la Regione Abruzzo -
scrivevano i commissari, come hanno ricordato i consiglieri Pd -
La descritta situazione rappresenta un segnale concreto della
necessità di procedere alla liquidazione unitamente alla
possibilità, per i soggetti interessati, di acquisire lo
sfruttamento delle acque termali per poter riavviare le attività
che rispondono anche a una necessità terapeutica di interesse
pubblico. Per tale ragione si ritiene necessario attendere le
determinazioni Regionali stimolate, oltre che dai curatori,
dagli interessi comunali e da tutti coloro che vedono da anni
paralizzate le attività turistico alberghiere che facevano di
Caramanico Terme un centro di eccellenza del settore termale".
Il 14 giugno, hanno riferito Blasioli e Paolucci, è stato
pubblicato il bando, "inaspettatamente congiunto a quello per le
acque minerali delle due sorgenti di Canistro, circostanza che
ha determinato la proposizione di un ricorso con annessa
richiesta della misura cautelare della sospensiva da parte di
Santa Croce S.r.l.. Il Tar di Pescara con ordinanza n. 84/2023
non l'ha concessa, ma la decisione è stata impugnata dinanzi al
Consiglio di Stato il cui pronunciamento è atteso per il 29
agosto".
Con il rinvio della scadenza al 18 settembre 2023
"trascorrerà inutilmente un altro mese e mezzo, dato che con
ogni probabilità non perverranno offerte. Oltretutto questa
proroga significa mettere a rischio anche la stagione termale
2024, perché, anche qualora dovesse esserci qualche soggetto
interessato, non sappiamo né possiamo prevedere che lo stesso
acquisti lo stabilimento alla terza asta, che ad oggi non è
stata ancora fissata".
"Considerata la grave e perdurante situazione di stallo che
riguarda le terme di Caramanico, chiuse da anni a causa del
fallimento dell'ex concessionaria con ingenti ripercussioni
sulle attività ricettive e commerciali del territorio, riteniamo
opportuno - hanno detto i consiglieri - richiedere con urgenza
che la Giunta regionale prenda in considerazione la proposta che
il gruppo regionale del Partito Democratico e il Gruppo comunale
Uniti per Caramanico avanzano da tempo, ovvero acquistare i
lotti attualmente oggetto di procedura fallimentare e riunire in
un solo soggetto beni immobili e concessione delle acque
termali".
L'acquisizione del primo lotto, "consentirebbe di riunire in
un unico soggetto la titolarità di acqua e beni immobili e, di
conseguenza, esperire un'unica gara, e soprattutto scongiurare
un domani che un nuovo fallimento di un privato possa provocare
un'ulteriore chiusura prolungata".
"Questo rinvio passato sotto silenzio rappresenta la cifra
della superficialità con cui si sta affrontando questo tema sia
a livello di governo regionale sia comunale - hanno detto in
conferenza stampa i consiglieri comunali Luca La Selva e Rita
Silvaggi -e rischia di innescare quella bomba sociale ormai sul
punto di esplodere, dato che Caramanico Terme è sempre più
oggetto di depauperamento e spopolamento".
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