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ANSAcom - In collaborazione con ANIEF
"La scuola italiana è donna e conta il 78 per cento di lavoratrici. Quasi un milione di donne che lavorano nella scuola, ma che purtroppo non hanno una progressione di carriera nonostante la maggior parte sia laureata". Lo ha detto il presidente dell'Anief Marcello Pacifico in occasione del convegno a Roma 'La donna e il lavoro nella pubblica amministrazione in Italia e in UE'. Le laureate, ha aggiunto, "sono l'80 per cento contro il 30 nei ministeri e degli enti locali. Abbiamo personale molto preparato ma sottopagato rispetto al titolo di studio e poi con vincoli anche sulla mobilità. Penso dunque al diritto alla famiglia, al diritto al ricongiungimento familiare. Al personale scolastico è vietata la mobilità intercompartimentale. In più, rispetto ad esempio al personale delle forze armate, a queste donne non è riconosciuto il burnout. Questo è fondamentale, perché potrebbe per esempio portare a un pensionamento anticipato invece di stare fino a 67 anni in servizio. E poi: il riscatto agevolato della laurea, che esiste per l'esercito. Chi lavora a scuola, in generale - ha concluso il presidente dell'Anief - prende 6.000 euro in meno di chi lavora nei ministeri".
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