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ANSAcom - In collaborazione con CASSA DEPOSITI E PRESTITI
I numeri raggiunti da Cdp nel 2024, "rappresentano una solida base per il nuovo Piano Strategico 2025-2027, che ci vedrà lavorare in sinergia con il mercato e le altre istituzioni per essere sempre più una piattaforma di finanza e competenze a servizio del Paese". Lo ha detto l'amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, sottolineando che "l'utile più alto mai registrato conferma l'andamento positivo degli ultimi anni che ci ha consentito di superare ampiamente tutti gli obiettivi del Piano Strategico 2022-2024", in linea "con il suo ruolo anticiclico". "Cdp - ha proseguito - ha operato efficacemente per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese, in uno scenario segnato da profonde trasformazioni geopolitiche e tecnologiche. Puntando su sostenibilità, innovazione e nuovo impulso ai settori strategici per l'economia, Cdp ha rafforzato il suo ruolo cruciale per il tessuto economico e sociale, arrivando quest'anno a impegnare 24,6 miliardi di risorse che hanno sostenuto 68,8 miliardi di investimenti". Un ruolo che il gruppo vuole confermare anche nel 2025, che si preannuncia all'insegna delle tensioni internazionali e dell'incertezza. "L'Italia - ha detto Scannapieco - può essere impattata" dai dazi "con un approccio diverso a seconda delle Regioni", ma "c'è un elemento che ci conforta", in quanto "ha avuto anche in passato una grande capacità di reazione". Il Paese è infatti "molto diversificato dal punto di vista merceologico, qualità e ampiezza della gamma produttiva. Riteniamo che il sistema imprese italiane abbia dimostrato sempre una grande reazione". "Non siamo ancora nella condizione di avere stime o proiezioni sull'effetto dei dazi per l'Italia, - ha aggiunto il presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini - ma è evidente che con la volatilità che stiamo osservando, dal punto di vista dell'investitore e consumatore l'incertezza in questo momento la fa da padrone". In un sistema economico come quello italiano, "basato sulla capacità di essere competitivo su piano internazionale", la riduzione delle esportazioni "inciderà sulla crescita". Bisognerà quindi valutare "la possibilità di espansione su altri mercati".
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