Ismaïl Snabi, meccanico di origine marocchina, residente con la sua famiglia a Clichy-sous-Bois, in Francia, si trova in carcere in Algeria. Imprigionato da 222 giorni, è finito al centro di un caso giudiziario, accusato di ingresso illegale e contrabbando di veicoli, dopo essere stato arrestato dalla guardia costiera algerina.
Difeso da un avvocato marocchino e sostenuto da una ong francese, Ismail ha una condanna a 15 mesi, di cui otto ancora da scontare. La gita a bordo di quattro moto d'acqua lo scorso 29 agosto 2023, ha stravolto la vita di Ismaïl e quella dei tre amici che erano con lui quel pomeriggio. L'unico che è riuscito a rientrare a casa sano e salvo è Mohamed Kissi, che ha lanciato l'allarme. Il fratello di Mohammed, Bilal, è stato ucciso dai proiettili della marina algerina e il suo corpo è stato recuperato in mare. Sotto gli stessi proiettili è caduto anche Abdelali Mchiouer, ma i suoi resti, recuperati dalla guardia costiera algerina, sono stati restituiti alla famiglia 114 giorni dopo la tragedia.
Ismail, arrestato, nel frattempo subisce un processo per direttissima e viene spostato di prigione in prigione, senza che l'avvocato possa incontrarlo. La nebbia, che quel pomeriggio era fitta sulla costa del Mediterraneo, li ha disorientati, facendoli finire in acque algerine. E quando le moto sono rimaste senza carburante, i quattro amici si sono ritrovati al largo, fino a che li ha sorpresi la guardia costiera.
Ismaïl Snabi era su una delle moto di proprietà di Mohammed Kissi, e non aveva i documenti in regola, per questo è stato inizialmente condannato per direttissima a tre mesi di carcere per ingresso illegale. Successivamente, in un altro processo, a una pena di 6 mesi e 100 mila euro di ammenda, per contrabbando di veicoli. Pena aumentata a un anno, in appello. Ma le sentenze lamenta l'avvocato della difesa, Hakim Chergui, non sono mai state accorpate: "Non è stata adottata alcuna misura per unirle, il che avrebbe ridotto la pena detentiva a un anno". Intanto in Francia è stata creata una Ong, "Free Ismaïl Snabi", per organizzare una raccolta fondi e campagne di sostegno.
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