ROMA - I librai palestinesi arrestati sabato dalla polizia israeliana nel loro storico negozio di Gerusalemme Est, Ahmad e Mahmoud Muna, sono stati rilasciati, ma gli sono stati imposti gli arresti domiciliari per cinque giorni, dopo che la polizia li ha trattenuti per due notti. Lo scrive il Times of Israel, al quale Ahmad Muna ha dichiarato, dopo il suo rilascio, che si è trattato di un "arresto brutale e duro" con una base poco chiara. A lui e allo zio Mahmoud è stato inoltre vietato di mettere piede nella libreria per altri 20 giorni. Gli agenti hanno fatto irruzione nella Educational Bookshop di Gerusalemme Est sabato scorso e ne hanno arrestato i proprietari Ahmad e Mahmoud Muna, nipote e zio, con l'accusa di aver venduto libri contenenti "incitamento e sostegno al terrorismo". La polizia ha indicato in particolare un libro da colorare per bambini trovato nel negozio intitolato "Dal fiume al mare", una formula che nel mondo arabo prefigura la scomparsa dello Stato di Israele.
Il loro arresto ha scioccato molte persone nella comunità culturale, giornalistica e diplomatica della città. Tra gli altri, dopo l'ambasciatore tedesco in Israele, anche il suo collega britannico Simon Walters ha commentato la vicenda sul so account X, affermando che "l'Educational Bookstore è una parte fondamentale della vita culturale di Gerusalemme Est. Le incursioni nelle filiali della libreria e l'arresto dei proprietari Mahmoud e Ahmed Muna sono una risposta sproporzionata alle preoccupazioni sollevate ieri in tribunale.
La libertà di espressione è un diritto fondamentale".
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