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Truffe ai danni dello Stato, indagate due dipendenti pubbliche

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Truffe ai danni dello Stato, indagate due dipendenti pubbliche

Nel catanzarese sequestrate somme denaro a infermiera e docente

CATANZARO, 12 maggio 2025, 09:27

Redazione ANSA

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I finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, nell'ambito di due distinti procedimenti avviati rispettivamente dalla Procura di Catanzaro e da quella di Lamezia Terme, hanno notificato un avviso di conclusione indagini nei confronti di un'infermiera professionale, dipendente dall'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, e di una docente di un istituto scolastico. Le due donne sono ritenute, a vario titolo, responsabili di truffa in danno dell'amministrazione pubblica di appartenenza.
    Le indagini condotte dalla Guardia di finanza di Lamezia Terme hanno consentito, nel primo caso, di accertare che l'operatrice sanitaria aveva chiesto ed ottenuto un congedo straordinario retribuito attestando falsamente di dover assistere la madre convivente affetta da grave handicap. I successivi riscontri investigativi hanno permesso, invece, di appurare che durante tale periodo la donna si era assentata dal lavoro per ragioni del tutto estranee all'assistenza della congiunta e, in un caso, anche per recarsi in vacanza in crociera. L'infermiera avrebbe ottenuto un indebito profitto pari a 1.289 euro, corrispondenti alle retribuzioni percepite nel periodo, con danno equivalente per l'Asp di Catanzaro.
    Nel secondo caso, riguardante la docente, i finanzieri lametini avrebbero appurato che la donna, dopo aver ottenuto il permesso retribuito per assistere l'anziana madre, di fatto, in un arco temporale di circa otto mesi, ha dimorato per più di 170 giorni al di fuori della Calabria, luogo nel quale era invece necessario permanere per assicurare l'assistenza al proprio congiunto. Con tale condotta l'insegnante avrebbe ottenuto un illecito profitto pari a oltre 16 mila euro relativo alle retribuzioni percepite indebitamente. Per la somma in questione il gip ha disposto il sequestro preventivo nella forma per equivalente.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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