Indagini concluse per cinque
poliziotti penitenziari e un sottufficiale dell'Esercito
Italiano, accusati di traffico di influenze illecite per aver
preso soldi da persone con la promessa che avrebbero fatto loro
vincere concorsi pubblici nelle forze armate o proprio nella
Penitenziaria.
Tra gli indagati raggiunti dell'avviso di conclusione emesso
dalla Procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere
(procuratore Pierpaolo Bruni e indagini affidate al sostituto
procuratore Anna Ida Capone) ci sono Leo Beneduci, segretario
nazionale del sindacato Osapp e il segretario regionale della
stessa sigla Vincenzo Palmieri, il dirigente in servizio al
Provveditorato regionale delle carceri Roberto Ottati,
l'appartenente all'Esercito Franco Di Rauso, Antimo Di Rauso ed
Ennio Cinquegrana. Per la Procura gli indagati si sarebbero
fatti consegnare somme per migliaia di euro (dai 15mila ai
40mila) dai candidati ai concorsi o anche dai loro parenti, tra
cui anche appartenenti alla penitenziaria che volevano agevolare
il percorso di ingresso nel corpo dei propri figli; i soldi
sarebbero serviti per "oliare" il meccanismo, perché alcuni
indagati si sarebbero vantati di avere rapporti importanti a
Roma e con i componenti delle commissioni di esame.
Resta da accertare dove i soldi presi dagli indagati siano
andati a finire, se siano serviti effettivamente andati ai
componenti delle commissioni o a chi poteva effettivamente
indirizzare i concorsi.
Dopo la notifica dell'avviso di conclusione indagini dovranno
trascorrere venti giorni entro i quali gli indagati potranno
chiedere di essere interrogati, e in caso contrario la Procura
potrà chiedere il rinvio a giudizio e sarà fissata udienza
preliminare.
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