Il pm antimafia Antonella Fratello
ha chiesto sei anni di reclusione per Rocco Sorrentino, accusato
della detenzione di un'arma da fuoco dello stesso calibro di
quella usata da Francesco Pio Valda, il 20enne ritenuto legato
ad ambienti camorristici accusato dell'omicidio di Francesco Pio
Maimone, l'aspirante pizzaiolo 18enne assassinato la notte tra
il 19 e il 20 marzo, sul lungomare di Napoli, mentre era con gli
amici. Il magistrato ha formulato la richiesta al termine della
requisitoria al processo con il rito abbreviato che si sta
celebrando dinnanzi al gup di Napoli Chiara Bardi. Il 18 marzo,
è prevista la discussione dei difensori dell'imputato. Rocco
Sorrentino venne individuato da alcune intercettazioni nelle
quali si evince sia la detenzione dell'arma che la volontà di
volerla sottrarre a eventuali controlli della polizia. Con lui e
Valda sono stati arrestati anche la sorella del presunto killer,
Giuseppina Valda, lo zio, Giuseppe Perna e la nonna, Giuseppina
Niglio. Le altre persone ritenute coinvolte sono tutti amici del
presunto pistolero, figlio di Ciro Valda, affiliato al clan
Cuccaro deceduto in un agguato di camorra nel 2013: si tratta di
Salvatore Mancini, Pasquale Saiz, Rocco Sorrentino e Alessandra
Clemente. Quella drammatica notte scoppiò una rissa tra gruppi
di giovani appartenenti a clan rivali solo per un pestone su un
paio di snickers firmate: dalle indagini della Squadra Mobile
emerse che vennero sparati diversi colpi di pistola, alcuni
finiti in un'auto parcheggiata, e uno, fatale, nel petto di
Maimone, Valda venne caricato in auto e fatto scappare dai suoi
amici che poi avrebbero anche fatto sparire l'arma usata per il
delitto. "Condividere i fini ed agevolare l'associazione - dice
l'avvocato Sergio Pisani, legale della famiglia Maimone - vuol
dire anche assumersi il rischio delle conseguenze ed in questi
termini abbiamo basato la richiesta di risarcimento".
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