(di Francesco Tedesco) "Amma fatica'".
Antonio Conte comincia con un messaggio chiaro la sua avventura sulla panchina del Napoli: bisogna lavorare.
Lavorare duramente. E' questa la
sua regola base, che pronuncia davanti alle telecamere del club,
in lingua napoletana.
Il tecnico azzurro, in attesa della presentazione ufficiale
che ci sarà nei prossimi giorni in città, ha parlato oggi
soprattutto dei suoi sentimenti legati alla città, che da
meridionale, e leccese, capisce profondamente. "Se mi dicono
Napoli - spiega Conte - mi vengono in mente tante cose. E' una
delle città più belle al mondo e il popolo napoletano è un
popolo di passione. So che sarà una bellissima esperienza,
calcistica e di vita, e ho grande entusiasmo e voglia di
viverla".
Il tecnico sugella in video il suo amore per la città, un
feeling di cui ha parlato diverse volte con il presidente del
Napoli de Laurentiis in passato e che ora si prepara a vivere,
con un contratto fino al 2027. Un triennio ampio, in cui Conte
sa di dover in primo luogo ricostruire l'ambizione per l'alta
classifica, con una rivoluzione che comincia dall'impegno in
allenamento e in campo di una squadra che quest'anno è sembrata
annebbiata. La fatica e la costruzione muscolare sono due
aspetti notoriamente cari al tecnico, che spreme fino al massimo
le energie dei suoi calciatori. Conte è pronto a farlo anche a
Napoli, preparandosi ad un'esperienza che egli stesso definisce
imperdibile: "avendo l'opportunità di fare questo mestiere da
allenatore o calciatore, vivere un'esperienza al Napoli è unica
e chi ha il privilegio di poterla fare deve assolutamente fare
questa esperienza", dice.
E pensare che Napoli è una città che il tecnico ha sempre
vissuto da avversario, a cominciare dagli anni in cui lo stadio
si chiamava San Paolo e in campo c'era Diego. Il 5 novembre del
1989 il Lecce se la giocò ma perse 3-2 dai partenopei: "Lo
Stadio Maradona - ricorda Conte - mi evoca un bellissimo
ricordo, Napoli-Lecce, quando ebbi il privilegio di marcare
Maradona. Abbiamo perso 3-2 alla fine per il gol di Carnevale,
però il ricordo più grande è quello del mio primo gol in Serie
A, nella partita al Maradona in cui marcavo Maradona. Marcavo
lui e all'occorrenza cercavo di andare in attacco e per me fu
una grandissima soddisfazione".
Grandi soddisfazioni che il Napoli vuole ora tornare a vivere,
dopo il grande campionato dello scudetto: il lavoro del duo
Conte-Manna è proprio finalizzato a costruire una squadra nuova,
in grado di restituire ai tifosi quelle emeozioni. Le voci di
mercato parlano del possibile arrivo di Lukaku al posto di
Osimhen, ma anche di Gimenez dal Feyenoord al posto di Simeone.
Conte vuole trattenere Kvaratskhelia, tentato dal super ingaggio
del Psg e dal giocare la Champions; tratta anche Chiesa, ma
vuole anche capire se si possono valorizzare talenti azzurri
come Cajuste e Ngonge, ma anche Lindstrom. Il lavoro da fare è
tanto e Conte lo afferma come messaggio per i napoletani: "Ai
tifosi - conclude - c'è da dire una sola cosa, ma non solo ai
tifosi, a tutto l'ambiente napoletano: amma faticà!"
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