Ventiquattro ore dopo la scossa che ha fatto tremare Napoli e i Campi Flegrei, l'obiettivo è il ritorno alla normalità. Per molti, ma non per tutti. C'è chi infatti non ce l'ha fatta a tornare a casa e ha preferito trascorrere la notte in auto o raggiungere i centri di accoglienza allestiti dai comuni interessati tra Napoli e l'hinterland o trasferirsi momentaneamente dai parenti. "E' un momento difficile ma lo Stato c'è", dice il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, giunto a Bagnoli per incontrare i sindaci e "rassicurare la popolazione". L'ipotesi di evacuazione? "E' sulla carta ma al momento non c'è una prospettiva concreta né immediata".
A evocare l'allontanamento di massa, chiarendo che non fosse uno scenario attuale, era stato il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, che giovedì terrà una informativa urgente alla Camera sui Campi Flegrei e ha ribadito: "Voglio avere la certezza che ogni cosa sia pronta nel caso gli scienziati dovessero dirci che si avvicina l'eruzione, ma per ora non ci sono evidenze di questi segnali". Anche per il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, si tratta di "un rischio remoto, al momento non ci sono le condizioni". Se arrivasse una scossa di magnitudo 5, gli viene chiesto, trasferirebbe le persone? "Mi sembra un rischio remoto al momento in base ai dati. Abbiamo la fortuna di avere una zona fortemente controllata, con la densità di strumenti più alta in Italia".
Manfredi, assieme ai sindaci degli altri comuni dell'area flegrea, sottopone a Piantedosi alcune richieste, come il potenziamento degli organici dei vigili del fuoco e la possibilità di impiegare h24 i vigili urbani. Il ministro prende nota e poi, uscendo dalla riunione, sottolinea "il concerto delle istituzioni". "Ho voluto anche personalmente portare la vicinanza del Governo", aggiunge il titolare del Viminale, rivolgendosi anche ai manifestanti che in un sit-in vicino continuano a invocare più sicurezza. "Sono preoccupazioni comprensibili, un pungolo per tutti noi". Per Piantedosi "serve un approccio di attenzione, di vigilanza. Essere pronti a ogni evenienza, ma mantenendo la necessaria tranquillità per continuare la vita di tutti i giorni".
Continuano intanto le verifiche di stabilità degli edifici dopo i danni provocati dalla scossa di magnitudo 4.4 mentre in alcune strade ci sono ancora i segni del terremoto con i calcinacci caduti e in alcuni stabili si sono aperte delle crepe ora all'attenzione dei tecnici. Tra i cittadini di Bagnoli resta la paura: lo sciame sismico oggi sembrava concluso, poi intorno alle 19.45 la terra è tornata a tremare con magnitudo 3.5. Molti trascorreranno anche la prossima notte nelle auto o nei centri di accoglienza.
"Attendiamo che le autorità tecnico scientifiche ci diano valutazioni definitive sullo stato di allarme. Nelle prossime settimane credo dovremo ripetere delle esercitazioni per rendere più chiare ai cittadini le cose da fare", dice il governatore Vincenzo De Luca, aggiungendo che la Regione chiederà al Governo "la sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui dei prestiti per le abitazioni e la sospensione dei contributi previdenziali per le aziende dei Campi Flegrei".
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