"In questi casi occorre un cambiamento di cultura, un'attenzione da parte delle famiglie, delle scuole nei confronti dei ragazzi: ai primi segnali bisogna intervenire e farsene carico perché sicuramente questi comportamenti non si verificano d'emblée, ma hanno sempre un retroscena sul quale si potrebbe intervenire se ci fossero le luci accese sempre su certi contesti ambientali, su certi problemi familiari. Ci vogliono più risorse e più mezzi: questo è il problema di fondo". Così risponde la presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli, Paola Brunese, a margine dell'incontro 'Spiega la Vela: un cambio di rotta per i minori' ad una domanda sul problema dell'uso di armi da parte di minorenni. L'ultimo episodio l'omicidio a colpi d'arma da fuoco di un 19enne, avvenuto domenica sera in una sala slot a Cesa nel Casertano per il quale è in stato di fermo un 17enne. Di recente una svolta, fortemente voluta dalla Brunese, è stata impressa sul possesso di coltelli: i minori sorpresi con coltelli in tasca vanno a processo per direttissima e, allo stesso tempo, i servizi sociali avviano accertamenti sulle famiglie. (ANSA)
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