Un enorme successo che dura da quasi
30 anni (la prima puntata è andata in onda il 21 ottobre 1996)
che ne ha fatto la soap opera prodotta in Italia più longeva.
Un posto al sole, la soap ambientata a Napoli prodotta da
Fremantle e Rai Fiction, continua a conquistare il pubblico
unendo storie famigliari con temi sociali come la criminalià
organizzata, il caporalato, i rischi del mondo online, gli abusi
sulle donne, la tossicodipendenza, l'emarginazione, il razzismo,
l'integrazione. Un fenomeno che l'Associazione Stampa estera ha
esplorato a Roma nell'incontro 'Dalla fiction alla realtà:
l'attualità dei fenomeni sociali nei racconti della serie
televisiva. 'Un Posto al Sole'. E' un racconto "che affronta
temi sociali con un carattere universale attirando anche il
pubblico all'estero" spiega Elena Postelnicu, presidente della
Stampa Estera, che è tra gli spettatori fedeli della serie. Un
riscontro trasversale per il real drama realizzato al Centro di
produzione Rai di Napoli che in questa stagione sta
conquistando una media di un milione e 532 mla spettatori. Il
reparto di scrittura è composto da una trentina di persone
guidato da Paolo Terracciano. "Sono stata fortunatissima ad
avere un personaggio come Giulia Poggi in cui ho vissuto un
ventaglio di situazioni molto vasto nelle quali la parte sociale
è stata fondamentale - spiega Marina Tagliaferri -. Un posto al
sole è casa, per gli spettatori e per noi che ci lavoriamo". Un
impatto, anche a livello sociale, di cui il cast ha avuto spesso
prova "come quando a Napoli, ospite della task force contro la
violenza sulle donne, mi hanno detto che una madre di due figli
picchiata dal marito ha avuto il coraggio di denunciare dopo
aver visto una storia simile a Un posto al sole". La prima
volta "che il mio personaggio tradiva Silvia, un signore per
strada mi ha detto 'spuorc'" racconta sorridendo Alberto Rossi
interprete del giornalista Michele Saviani. Un posto al sole "è
un real drama, quindi è legato alla realtà - spiega Gabriella
Mangia del team di autori - Noi attingiamo quotidianamente a ciò
che succede e penso questo sia il grande elemento di forza,
insieme a Napoli come ambientazione". "Il pubblico molto
fidelizzato fa la differenza anche su RaiPlay, - osserva Ivan
Carlei, vicedirettore di Rai Fiction -Questi personaggi per i
telespettatori ormai sono come parenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA