Una squadra che sa di essere in
fuga e dover mantenere la testa della classifica. Un popolo che
è pronto a invadere lo stadio di Lecce e ha già messo a segno in
poche ore il sold out per la prossima partita in casa, quella
contro il Genoa, con 80mila persone in coda virtuale e poco più
di 50mila che sono riuscite a comprare il biglietto. Ci sono
facce ed emozioni forti che si vivono a Napoli in questi giorni,
in una città che ora crede davvero di avere tra le mani il
quarto scudetto e di dover essere capace di portare il sogno al
traguardo. Il tecnico azzurro, Antonio Conte, sta lavorando con
grande intensità con la squadra in una Castel Volturno blindata,
dove sta preparando al meglio la formazione per Lecce ma sta
anche misurando quanto ancora fiato ci sia per lo sprint finale.
La voglia dei napoletani, naturalmente, è quella di
conquistare il successo in Puglia, per fare un altro passo
importante verso lo scudetto: non si parla della festa in caso
di scudetto, ma della necessità di portare a casa questi tre
punti. Nelle piazze e nei vicoli quindi si parla delle proprie
idee personali sulla formazione, di come riuscire a mettere in
campo una squadra che sarà senza Buongiorno, Neres, Juan Jesus.
Ci pensano i tifosi, ci lavora Conte che sembra orientato a
confermare la difesa a quattro, dando fiducia a Rafa Marin, che
dopo diversi mesi passati in panchina e ad allenarsi, sta
cominciando a dimostrare di aver imparato le basi del gioco
azzurro e di aver ritrovato la sicurezza in se stesso. Potrebbe
esserci quindi lui al centro della difesa insieme a Rrahmani,
con Di Lorenzo e Olivera terzini. Oppure c'è la possibilità per
Conte di schierare una difesa a tre con Olivera, Rrahmani e Di
Lorenzo, oppure ancora mettere Raspadori in campo sulla fascia
sinistra, arretrando Spinazzola terzino e portando Olivera al
centro della difesa.
Sono scelte che il tecnico sta facendo guardando anche le
caratteristiche dell'attacco leccese, che lotta per la salvezza
e che finora è stata la squadra che ha segnato di meno in serie
A, solo 24 gol in 34 partite giocate. Il Napoli parte dall'idea
di non subire gol, con la difesa meno battuta tra i top
campionati europei con 25 gol presi in 34 partite e che tiene la
porta blindata da tre partite, con l'ultimo gol preso a Bologna
il 7 aprile.
Dei sogni parla il capitano azzurro, Giovanni Di Lorenzo: "Si
parla di scudetto - ha detto oggi - nello spogliatoio, siamo a
un punto cruciale. All'inizio sembrava irraggiungibile, ora
siamo lì: difficile, ma ce la giochiamo. Tutto è nelle nostre
mani. Con il lavoro e con il sacrificio siamo lì e ce la
giochiamo, sapendo che sarà difficile e che finora non abbiamo
fatto niente. Pensare al titolo da poter vincere non c'è stato
un momento preciso. Partita dopo partita ci siamo costruiti
questo percorso. Ora serve l'ultimo passo: il gruppo è unito,
crede nell'obiettivo. Quando sei primo per tanto tempo non è mai
per caso". La voglia azzurra è di saper rimanere in testa, a
Lecce ci vorrà la capacità di segnare con Lukaku, McTominay e il
resto del reparto offensivo, ma si parte dall'idea di chiudere
subito la saracinesca ai tentativi della squadra di Giampaolo.
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