E' napoletano un importante studio
sul tumore polmonare che, posticipando di sei mesi la
progressione della malattia, riduce le dimensioni del tumore nel
70 per cento dei pazienti, ne prolunga di 11 mesi la
sopravvivenza e interessa soprattutto i fumatori e gli ex
fumatori. I risultati presentati questa mattina a Parigi durante
il congresso annuale della Società Europea di Oncologia Medica
(Esmo).
Si chiama Beverly e dall'incontro di un farmaco "intelligente"
già in uso nelle terapie correnti, l'Erlotinib, e un farmaco
antiangiogenico, cioè che blocca la capacità del tumore di
crearsi dei propri vasi sanguigni, il Bevacizumab, posticipa di
circa sei mesi la progressione della malattia e prolunga di
quasi un anno la sopravvivenza, riducendo le dimensioni del
tumore nel 70 per cento dei pazienti, rispetto al 50 per cento
ottenibile con il solo Erlotinib. Lo studio disegnato promosso e
gestito da Marilina Piccirillo, giovane ricercatrice del
Pascale, in collaborazione con l'Unità Sperimentazioni Cliniche
dell'Irccs partenopeo, diretto da Franco Perrone, e l'Oncologia
Toraco-Polmponare diretta da Alessandro Morabito, è stato
avviato nel 2016 su 160 pazienti arruolati. Di questi pazienti
chi ha tratto maggiori benefici dalla combine di farmaci sono
stati i fumatori e gli ex fumatori.
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