Più di 150 camici bianchi,
soprattutto infermieri si sono riuniti all'Istituto tumori
Pascale di Napoli presso l'Aula Cerra in un tavolo di
approfondimento dei Case manager nell'ambito della Rete
oncologica campana. Si tratta del primo evento interamente
dedicato al ruolo cruciale del case manager (coloro che
accompagnano i pazienti presi in carico dalla rete nei percorsi
di cura dei pazienti affetti da tumore). L'evento, ideato e
organizzato da Attilio Bianchi, direttore generale dell'Istituto
Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli e coordinatore
della Rete oncologica campana (ROC), da Sandro Pignata -
Coordinatore scientifico regionale della ROC e da Davide
D'Errico - referente e coordinatore dei case manager. L'evento
scientifico è stato organizzato da LinkHealth - Health
economics, outcomes & epidemiology Srl e ha avuto il patrocinio
della Regione Campania. Fari puntati dunque sul ruolo centrale e
cruciale del Case manager nella Rete oncologica campana
diventata un modello anche per altre regioni.
"Finora questo approccio integrato e orientato ai bisogni del
paziente - sottolinea Bianchi - ha raggiunto un notevole
successo tanto da essere imitato anche da altre regioni italiane
interessate al nostro modello di rete di cura. Sicilia e
Calabria hanno già fatto richiesta di usare nostra piattaforma e
la prossima settimana la presentiamo alle Marche".
Un valore che fa da traino per l'intera rete oncologica di cui
il Pascale è un Hub.
Non è un caso che i dati Agenas sulle Reti oncologiche delle
regioni pongono quella campana al quinto posto in Italia mentre
migliorano gli indici di fuga verso altre regioni dei pazienti
oncologici. Per il tumore della mammella questa è in netto
recupero e nel complesso c'è stato un recupero medio dell'11%
della migrazione sanitaria. Centrale dunque anche il ruolo dei
case manager che assumono il ruolo cruciale di accompagnamento
dei pazienti nei percorsi di cura".
Sandro Pignata, coordinatore scientifico della Rete oncologica e
da Davide D'Errico, referente dei case manager spiegano: "La
carta vincente è l'approccio integrato e orientato ai bisogni
del paziente".
"I risultati positivi raggiunti dalla Rete oncologica campana e
la significativa riduzione della mobilità passiva in ambito
oncologico - conclude il direttore Bianchi- sono il frutto
dell'impegno straordinario di tutti coloro che lavorano
all'interno della Rete. Il case manager è la punta di diamante
della ROC, svolgendo un ruolo chiave come punto di riferimento
operativo per clinici, pazienti e caregiver. "Un ringraziamento
ai Case manager proviene anche dalla Regione Campania - afferma
Anna Maria Ferriero, dirigente regionale dell'unità operativa
distrettuale per l'attuazione Piano regionale assistenza
sanitaria territoriale - stiamo continuando a lavorare, insieme
alle direzioni strategiche aziendali, sul percorso di
riconoscimento e valorizzazione della figura professionale del
Case manager".
"Da questa figura professionale altamente formata dipende
l'efficacia del Gruppo oncologico multidisciplinare (GOM)- ha
infine ribadito Sandro Pignata - in quanto il Case manager è
l'organizzatore di tutto ciò che avviene all'interno dei GOM,
rappresentando il coordinatore e facilitatore del percorso
oncologico multidisciplinare".
Programmi di formazione continua, organizzazione di incontri
periodici per la condivisione di esperienze e migliori pratiche,
potenziamento del networking tra le diverse figure, definizione
di percorsi di cura sempre più personalizzati e di alta qualità
le proposte per il futuro della rete. Al convegno hanno
partecipato più di 150 Case manager operanti nelle diverse
strutture sanitarie, tra CORP e CORPUS (le strutture hub di
riferimento per le cure oncologiche) ma anche le Asl e Case di
cura accreditate, distribuite in tutta la regione Campania.
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