Si terrà domani, a partire dalle 10,
l'evento "Ristorazione collettiva: un settore strategico tra
pressione normativa e opportunità di crescita. Equilibrio
necessario tra regole e valore" organizzato dall'Osservatorio
sulla ristorazione collettiva e nutrizione (Oricon) a Palazzo
Baldassini, a Roma, e dedicato al settore.
Sono mille le aziende della filiera della ristorazione
collettiva che garantiscono ogni giorno pasti a studenti,
pazienti, lavoratori e persone in difficoltà: 783 milioni nel
2023, numeri però ancora lontani da quelli pre pandemia - anche
a causa dello smart working e del calo alunni - che vedevano 858
milioni di pasti serviti.
E proprio le sfide affrontate negli anni dal settore, oltre
alle opportunità, sono illustrate nella ricerca realizzata da
Nomisma per Oricon sulla ristorazione collettiva in Italia che
verrà presentata domani nel corso dell'evento moderato dalla
giornalista Serena Bortone.
Dall'analisi emergono le difficoltà di natura economica per
il settore, come l'aumento dei costi operativi delle materie
prime alimentari e del gas dovuti al periodo iniziato con la
pandemia e proseguito con il conflitto russo-ucraino, e quelle
legate alle norme. Le aziende "si trovano a dover operare in un
sistema di norme molto articolato che rappresenta un freno e non
un motore di sviluppo e innovazione", sostengono. Un'ulteriore
criticità emersa dall'analisi è poi rappresentata
"dall'applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (Cam), che
impongono al settore l'utilizzo di alimenti biologici e a Km
zero senza prevedere la preliminare verifica della disponibilità
del prodotto e senza adeguati strumenti di allineamento dei
prezzi ai maggiori costi".
"Lo scopo della ricerca di Nomisma e di questo convegno è
quello di avviare un confronto consapevole che metta in luce le
criticità e consenta di individuare soluzioni concrete per
garantire il mantenimento della qualità dei servizi offerti", ha
fatto sapere in una nota il presidente Oricon, Carlo
Scarsciotti.
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