Le microcredenziali sono la
prossima scommessa del sistema universitario nazionale ed
europeo: è quanto emerso dal convegno internazionale promosso
dall'Università di Macerata e dalla Conferenza dei Rettori delle
Università Italiane (Crui) che si è tenuto oggi a Macerata e ha
visto la partecipazione di esperti nazionali e internazionali.
Le microcredenziali stanno rivoluzionando il modo in cui
acquisiamo competenze, offrendo percorsi formativi brevi, mirati
e riconosciuti a livello professionale. A differenza dei
tradizionali diplomi o lauree, queste certificazioni si
concentrano su competenze mirate, permettendo di aggiornarsi
rapidamente in un mondo del lavoro in continua evoluzione.
"Le microcredenziali - ha sottolineato la presidente della
Crui Giovanna Iannantuoni in collegamento da Milano
-rappresentano un tassello fondamentale di una strategia molto
più ampia di cui il nostro Paese e l'Europa hanno urgente
bisogno per colmare il divario tecnologico e di competenze con i
nostri principali concorrenti: Cina e Stati Uniti. Negli ultimi
vent'anni, la competitività delle imprese europee, in settori
chiave e strategici come l'intelligenza artificiale e la
tecnologia applicata all'energia, ha subito un calo
significativo. Come invertire questa tendenza? Attraverso la
formazione del capitale umano e l'innovazione tecnologica che
deriva dalla ricerca e in questo i nostri Atenei svolgono un
ruolo chiave. È necessario che le competenze acquisite siano
certificate e riconosciute a livello internazionale e la Crui è
allineata su questo fronte".
Come ha evidenziato il rettore John Mc Court, queste nuove
forme di certificazione consentono di "rafforzare la mobilità
studentesca, facilitare l'apprendimento permanente e migliorare
la capacità delle università di rispondere alle nuove esigenze
educative e professionali". Mc Court ha anche rimarcato come le
microcredenziali siano essenziali per creare alleanze europee e
percorsi formativi personalizzati, permettendo agli studenti di
combinare competenze da diverse istituzioni. Per essere
efficaci, è necessario un sistema europeo che ne garantisca il
valore e la comparabilità e tecnologie innovative in grado di
assicurare pari opportunità di accesso a tutti. Con oltre
tremila studenti iscritti ai corsi di scienze della formazione,
più di mille ai servizi di e-learning e quasi cento ai primi due
cicli del dottorato nazionale in "Teaching and Learning
Sciences", che coinvolge più di 30 atenei italiani, l'Università
di Macerata si conferma all'avanguardia nell'innovazione
didattica. Alessandra Petrucci, rettrice dell'Università di
Firenze, membro della giunta Crui e coordinatrice del gruppo
della didattica, ha invece discusso delle sfide legate
all'integrazione delle microcredenziali nel sistema educativo
italiano, caratterizzato da numerosi vincoli e regole. "Dobbiamo
ripensare ai nostri modelli educativi ed aprirci a modelli di
apprendimento applicabili durante tutto l'arco della vita" ha
detto. Giorgio Calcagnini, rettore dell'Università di Urbino e
anche lui in giunta Crui, ha parlato dell'implementazione degli
open badge nel suo ateneo e del Teaching and learning center.
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