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Più anziani, denatalità e aumento immigrati cambiano menù mense

Più anziani, denatalità e aumento immigrati cambiano menù mense

Oricon, modificata domanda servizi. Entro 2050, 34,5% di over 65

ROMA, 07 aprile 2025, 17:02

Redazione ANSA

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Una popolazione più vecchia, con la previsione di un 34,5% di over 65 nel 2050 secondo l'Istat, il calo delle nascite e l'aumento degli immigrati stanno modificando la domanda di beni e servizi. Come, ad esempio, le scelte alimentari e le ricadute sui costi delle imprese che si occupano di mense: dagli standard alimentari specifici alla diversificazione dei menù. È quanto emerge dall'analisi condotta da Nomisma per Oricon sulla ristorazione collettiva in Italia che riprende i dati Istat.
    Un rapido invecchiamento della popolazione comporta, quindi, un aumento della domanda di servizi legati alla cura degli anziani, che richiedono modelli alimentari più elevati e specifici. Allo stesso tempo - si legge nello studio - la denatalità si riflette sulla popolazione in età scolare e, di conseguenza, sulla domanda di servizi educativi e complementari.
    Al primo gennaio 2024, la popolazione tra i 3 e i 10 anni si attesta a 3.773.127 unità, -12,4% rispetto al 2019, quando i bambini della stessa fascia di età erano 4.241.730.
    Parallelamente, la crescente popolazione di origine straniera porta a una diversificazione delle richieste alimentari, spingendo le imprese a dover adattare offerte e affrontare nuovi costi. "L'aumento di studenti e lavoratori di origine straniera richiederà - si legge - un'attenzione crescente verso diete speciali, come quelle halal, vegetariane o prive di carne di maiale".
    Con l'evoluzione demografica, le imprese della ristorazione devono così coniugare l'adeguamento dell'offerta con una gestione efficiente dei costi.
    Per quanto riguarda, quindi, l'invecchiamento della popolazione, l'incidenza di malattie croniche tra gli anziani e l'aumento della popolazione over 65 potrebbe portare "a un incremento numerico assoluto di persone che necessitano di cure speciali". Un fenomeno che, fanno sapere, avrà un impatto significativo sulla ristorazione collettiva in ambito sanitario: "le strutture saranno chiamate a fornire menu specifici per le esigenze nutrizionali degli anziani, considerando le particolari esigenze dei degenti con soffrono di disfagia o che hanno restrizioni alimentari legate a patologie come, ad esempio, il diabete, l'ipertensione o l'insufficienza renale".
   

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