Per un anno gli agenti della
polizia locale di Sassari hanno incontrato i giovani nelle
scuole, per strada, nei locali del divertimento. Per un anno con
il progetto "Neanche con un fiore", hanno parlato con loro per
educarli contro la violenza di genere, contro la violenza sulle
donne, più spesso bersaglio di aggressioni e soprusi.
I risultati di questi incontri e dei lavori interdisciplinari
che ne sono scaturiti, sono stati illustrati oggi all'auditorium
del polo tecnico di via Monte Grappa, dal comandante della
polizia locale, Gianni Serra, e dai principali protagonisti, i
ragazzi.
Quasi 600 studenti tra i 14 e i 18 anni di età sono stato
coinvolti: "L'obiettivo è stato creare negli adolescenti la
consapevolezza della gravità di specifici comportamenti
prevaricatori e violenti e di fornire loro gli strumenti
necessari per difendersi da una violenza di genere, e per
aiutare chi la subisce", spiega il comandante Serra.
I ragazzi hanno risposto online alle 22 domande proposte dal
personale altamente qualificato della Polizia locale. Si
registra una crescente consapevolezza della punibilità degli
atti violenti con l'aumentare dell'età. Dai risultati si rileva
una maggiore propensione delle ragazze a riconoscere la
punibilità rispetto ai maschi, soprattutto nelle fasce d'età più
giovani.
La scuola (27,2%) e i social media (25,7%) emergono come le
fonti principali di apprendimento sul tema, con percentuali
simili. I notiziari seguono da vicino con il 25,6%. L'85,7% sa
cosa sia la violenza di genere e l'88% pensa che non riguardi
solo le donne.
Per ridurre la violenza il 45,1% dei ragazzi e delle ragazze
pensa che siano necessari più interventi delle forze
dell'ordine, mentre per il 36,3% servirebbe una maggiore
educazione nelle scuole.
Sul palco stamattina sono saliti gli studenti dei 13 istituti
che hanno aderito il progetto, mettendo in scena performance
artistiche per rappresentare la loro percezione della violenza
di genere.
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