La vulnerabilità non è un'eccezione,
ma una dimensione fondamentale dell'esperienza umana. Non
rappresenta un limite, bensì una forza che unisce e interpella
alla responsabilità. A partire da questa riflessione, il
seminario di ricerca organizzato da Sacru - il network globale
di università cattoliche, il cui Segretariato ha sede presso
l'Università Cattolica del Sacro Cuore - ha lanciato un appello
alle istituzioni: creare spazi sanitari in cui le persone
possano essere vulnerabili in sicurezza, in un clima di fiducia,
è essenziale per promuovere il pieno sviluppo umano.
L'evento, organizzato in concomitanza con il Giubileo degli
Ammalati e del Mondo della Sanità, si è svolto presso il campus
romano dell'Australian Catholic University. La riflessione ha
rappresentato il coronamento di un percorso avviato nel 2024,
durante il quale i dottorandi selezionati dal Working Group di
Sacru sulla vulnerabilità hanno avuto l'opportunità di
confrontarsi sui rispettivi progetti di ricerca.
I lavori sono stati aperti da David Kirchhoffer, Direttore
del Queensland Bioethics Centre presso l'Australian Catholic
University e chair del Working Group di Sacru sulla
vulnerabilità: "Sin dalla pandemia di Covid-19 e
dall'istituzione del Working Group, abbiamo compreso quanto
fosse fondamentale porre la vulnerabilità al centro della nostra
riflessione, nell'ambito della ricerca portata avanti in qualità
di università cattoliche". È seguito l'intervento di Virginia
Bourke, Pro-Chancellor dell'Australian Catholic University e
Presidente del Board di Mercy Health Australia, che ha
sottolineato l'importanza di rafforzare la ricerca sul
significato etico della vulnerabilità per le agenzie sanitarie e
di assistenza agli anziani. La discussione sul tema è entrata
nel vivo con la tavola rotonda animata dai dottorandi dei
differenti atenei che fanno parte della rete. Alla riflessione
ha partecipato anche Simona Beretta, professoressa ordinaria di
Politica economica presso l'Università Cattolica del Sacro
Cuore: "Partendo da approcci diversi, i dottorandi hanno
condiviso ricerche che interpretano la vulnerabilità non solo
come fragilità, ma come responsabilità verso l'altro. Un
principio di buona convivenza, che attraversa i rapporti
interpersonali fino alle forme organizzate della vita civile e
politica, come ci ricordano l'immagine del Samaritano che si fa
vulnerabile nell'incontro con il ferito lungo la strada e
l'enciclica Fratelli Tutti". La sessione si è chiusa con
l'intervento di James Keenan, teologo e Vice Rettore del Boston
College per il Global Engagement: "La vulnerabilità rappresenta
un'apertura fondamentale, che ha un'importanza notevole nel
nostro tempo".
Il panel ha anche riaffermato il valore della collaborazione
accademica internazionale, come ha sottolineato Pier Sandro
Cocconcelli, Segretario Generale di Sacru e Preside della
Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: "In un contesto
globale segnato da profonde disuguaglianze e da una crescente
sfiducia nella scienza, il panel di oggi dimostra come la
ricerca accademica possa rimettere al centro la dignità della
persona e contribuire, concretamente, al bene comune".
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