Compie 40 anni la Fiat Uno Turbo i.e., una vettura che ha fatto la storia delle "piccole bombe", insieme ad altri modelli celebri dell'epoca, come la Peugeot 205 GTI 1.9 e la Renault Super 5 GT Turbo. Con un corpo vettura reso più sportivo dai paraurti ridisegnati con fendinebbia integrati e feritoie per il raffreddamento dell'intercooler e dell'olio, dalle minigonne e dagli archi passaruota della Uno SX e, soprattutto, da un portellone con spoiler, in vetroresina, la versione "turbata" della Uno, arrivata nella primavera del 1985, poggiava su cerchi in lega da 13 pollici diamantati, con tanto di coprimozzi Abarth, che calzavano pneumatici ribassati 175/60.
L'abitacolo sfoggiava rivestimenti di velluto nero decorato con le cinque barrette rosse del logo Fiat, moquette rossa, cinture nere, volante a quattro razze, strumentazione specifica, ed un orologio digitale a cristalli liquidi rossi.
Sotto pelle nascondeva un motore da 1.301cc, dotato di iniezione elettronica Bosch, accensione digitale Magneti Marelli, turbocompressore IHI VL2 raffreddato ad acqua ed un intercooler aria/aria, capace di erogare 105 CV e 147 Nm di coppia. Questa unità era accoppiata al cambio a 5 marce derivato da quello della Ritmo 105 TC e spingeva la vettura, dal peso di appena 845 kg, da 0 a 100 km/h in 8,3 secondi, consentendole di raggiungere una velocità massima di 200 km/h. Per rendere gestibili queste prestazioni, la Uno Turbo i.e. era stata dotata di un telaio irrigidito con una barra antirollio e di un impianto frenante con dischi ventilati anteriori.
Aggiornata nel 1986 mediante nuovi colori, mascherina e specchietti in tinta, strisce adesive "Turbo i.e." lungo le fiancate, ed attraverso il debutto di un cruscotto digitale verde più leggibile, con il restyling del 1987 - model year 1988 - introdusse il rivoluzionario (ma problematico) "Antiskid": un sistema antibloccaggio progettato da AP Lockheed che agiva solo sulle ruote anteriori.
Nel 1991 debuttò la seconda serie, dalle linee meno caratterizzate, pur sempre grintose, ma con una meccanica più performante, come dimostra il motore, con turbina Garrett T2, cresciuto nella cilindrata a 1.372 cc, per una potenza che arrivò a 116 CV, al punto da consentire alla vettura di scattare da 0 a 100 km/h in 7,7 secondi. Oltre alla la versione catalizzata da 112 CV, per rispettare la direttiva Euro 1, in gamma arrivò la Racing, con dettagli in tinta, la scritta in corsivo e l'equipaggiamento full optional che annoverava il tetto apribile, la chiusura con telecomando, i lavafari, gli alzacristalli elettrici e la vernice metallizzata.
Rimasta in produzione fino al 1994, la Uno Turbo i.e. fu scelta da oltre 50.000 automobilisti e, ad oggi, le sue quotazioni hanno superato i 20.000 euro.
Ancora più rari gli allestimenti speciali, spesso riportati sul libretto e su targhette identificative, dei veri e propri esemplari unici che portavano firme storiche come Coriasco (Style), Scioneri, Giannini, Moretti e Hormann.
"La Uno Turbo i.e. - ha dichiarato Roberto Giolito, head of Stellantis Heritage - è stata molto più di una piccola sportiva: era un sogno a portata di mano, un simbolo di libertà per un'intera generazione cresciuta con il cuore che batteva al ritmo del turbo".
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