Dazi e regole rigide mettono a rischio l'industria dell'auto, ma "non è troppo tardi se gli Stati Uniti e l'Europa intraprendono le azioni urgenti necessarie per promuovere una transizione ordinata. Le parole di Trump sui dazi per l'auto sono incoraggianti". John Elkann parla agli azionisti di Stellantis ad Amsterdam, nella prima assemblea generale dopo l'uscita dal gruppo di Carlos Tavares. Proprio gli spiragli sulla tregua sui dazi al settore auto fanno volare il titolo in Borsa, che chiude la giornata con un +6,5% a 8,3 euro.
Elkann conferma che il nuovo amministratore delegato arriverà entro giugno: la selezione è in corso e i nomi più gettonati sono quelli di due interni, il manager napoletano Antonio Filosa, oggi alla guida del Nord America e responsabile globale della qualità, e Maxime Picat, responsabile acquisti del gruppo, con l'italiano che sembra avere sempre più chance.
All'assemblea i soci principali - Exor, la famiglia Peugeot e lo Stato francese - si sono presentati con il 46% dei diritti di voto per effetto del buy back e della cancellazione delle azioni da parte di Stellantis. Approvati tutti i punti all'ordine del giorno, dal bilancio al dividendo di 0,68 euro per azione ordinaria (dimezzato rispetto all'anno scorso) per un totale di 2 miliardi al board e via libera anche se con il 33% dei voti contrari ai compensi ai manager con la buona uscita di Tavares pari a oltre 35 milioni di euro. "Ancora una volta vengono premiati i manager e gli azionisti di Stellantis mentre i lavoratori continuano a essere in cassa integrazione" commenta il leader della Fiom, Michele De Palma.
"Vorrei iniziare dicendo che il 2024 non è stato un buon anno per Stellantis. I motivi sono stati in parte di nostra competenza, il che ha reso il risultato ancora più deludente" ha detto Elkann che ha ricordato agli azionisti "le azioni importanti e decisive intraprese dopo l'uscita di Tavares per garantire che Stellantis sia nella posizione più forte possibile quando verrà nominato il nostro nuovo ceo. Abbiamo ridotto le scorte, responsabilizzato le nostre Regioni e lavorato a stretto contatto con i nostri concessionari, i nostri fornitori e i nostri sindacati".
Elkann ha messo in evidenza che "in Europa, le normative sulle emissioni di CO2 hanno imposto un percorso irrealistico di elettrificazione, scollegato dalla realtà del mercato. In effetti, i governi europei hanno ritirato, a volte bruscamente, gli incentivi all'acquisto e l'infrastruttura di ricarica rimane inadeguata. Di conseguenza, i consumatori tardano a passare ai veicoli elettrici". Il presidente di Stellantis ha anche sottolineato che "quest'anno, per la prima volta, il mercato automobilistico cinese sarà più grande di quello americano ed europeo messi insieme".
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