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Giornata mondiale contro il cancro, 12 tipi legati all'obesità

Giornata mondiale contro il cancro, 12 tipi legati all'obesità

Oncologi,ma meno del 50% cittadini riceve consigli su stili vita

ROMA, 04 febbraio 2025, 18:01

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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I corretti stili di vita rappresentano un 'antidoto' a numerosi tipi di tumore, eppure restano lettera morte ancora per troppi italiani. In Italia, ad esempio, si contano 4 milioni di obesi e 12 sono i tipi di cancro legati all'eccesso di peso, ma meno del 50% dei cittadini a rischio riceve consigli dai medici sulle sbagliate abitudini che vanno bandite. E' il messaggio lanciato dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e Fondazione Aiom in occasione del convegno 'World Cancer Day: United by Unique' nella Giornata mondiale contro il cancro che si celebra oggi.

Nel mondo, ricordano gli esperti, più di un miliardo di persone convive con l'obesità, condizione che in Italia interessa il 10% degli adulti (18-69enni), cioè circa 4,1 milioni di cittadini. Il grave eccesso ponderale è un fattore di rischio correlato a 12 diversi tipi di tumore. Però, rileva l'Aiom, è ancora scarsa l'attenzione degli operatori sanitari nei confronti dei corretti stili di vita: nel nostro Paese, solo il 43% delle persone in eccesso ponderale usufruisce di indicazioni per perdere peso da parte dei camici bianchi. Anche i cittadini con altre condizioni di rischio oncologico ricevono poche raccomandazioni sugli stili di vita sani. A meno di 5 fumatori su 10 (48%) viene rivolto da un medico il consiglio di smettere di fumare. Una regolare attività fisica viene consigliata solo al 30% dei sedentari. Ad appena il 7% dei consumatori di alcol viene raccomandato di non bere. Oggi si celebra la Giornata Mondiale Contro il Cancro, afferma il presidente Aiom Francesco Perrone, e "la prevenzione dei tumori deve essere sempre più al centro della nostra attenzione e delle nostre azioni. Nel 2022, nel mondo, sono stati 20 milioni i nuovi casi di cancro e 9,7 milioni i decessi. Il 40% delle morti è causato però da fattori di rischio modificabili, in particolare da fumo, consumo di alcol, sedentarietà ed eccesso ponderale".

Fondamentale è dunque considerare le caratteristiche del singolo paziente, indirizzandolo ad abitudini di vita sane e mirate. Quest'anno, il tema della Giornata mondiale è infatti 'United by Unique', ovvero 'Uniti dall'unicità', per sensibilizzare cittadini, pazienti e Istituzioni a considerare l'unicità di ogni persona colpita dal cancro, garantendo una presa in carico che tenga conto degli aspetti emozionali, psicologici e sociali legati alla malattia.

 La nuova dimensione della cura del cancro, infatti, spiega Perrone, "è la cosiddetta 'people-centred care' che si focalizza sulla persona colpita dalla malattia coinvolgendo nel percorso assistenziale anche i familiari e l'intera comunità che circonda il paziente. Questo approccio, che supera quello centrato sul paziente o sulla persona, ha le potenzialità per migliorare i risultati clinici e la qualità di vita, con un uso più efficiente delle risorse e una riduzione dei costi dell'assistenza".

"Nel 2024, in Italia, sono state stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore - afferma Saverio Cinieri, Presidente Fondazione Aiom -. Quasi il 60% degli adulti consuma alcol, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 28% è sedentario, il 24% fuma. Serve più impegno per sensibilizzare tutti i cittadini, soprattutto le persone che non adottano stili di vita sani. Il consumo di alcol è correlato a 7 tipi di carcinoma, l'obesità a 12. E il fumo, da solo, è responsabile del 25% dei decessi oncologici nel mondo". La people-centred care porta anche a considerare il contesto sociale di ogni paziente. Ad esempio, rileva Cinieri, "il fumo di sigaretta, la sedentarietà e l'eccesso ponderale sono più diffusi fra le persone con difficoltà economiche e un basso livello di istruzione. È già stato dimostrato che i problemi di natura finanziaria determinano una riduzione della sopravvivenza dei pazienti oncologici, con un rischio di morte più alto del 20%, anche in un servizio sanitario universalistico come il nostro. Ora è necessario allargare l'orizzonte dei programmi di prevenzione, considerando - conclude -l'impatto degli ostacoli economici sull'adesione agli stili di vita sani". 

Oncologi, dati real world e registri 'faro' su efficacia farmaci

 Per produrre dati sull'efficacia reale dei farmaci, un ruolo determinante è giocato dagli studi sul campo 'real world' e dai registri di monitoraggio dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Nella pratica clinica, infatti, i pazienti sono spesso diversi da quelli degli studi registrativi dei medicinali ed è per questo fondamentale accendere un faro sugli effetti delle terapie fotografati in un contesto clinico reale. E' questo uno dei temi affrontati dagli oncologi in occasione del convegno 'World Cancer Day: United by Unique', promosso dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e Fondazione Aiom nella Giornata mondiale contro il cancro che si celebra oggi.

"Aiom e Aifa - afferma il presidente Aiom Francesco Perrone - hanno istituito un gruppo di lavoro per analizzare l'attività di monitoraggio portata avanti dall'ente regolatorio in campo oncologico. Grazie a questa collaborazione, abbiamo evidenziato che il profilo dei pazienti coinvolti negli studi clinici è diverso rispetto a quello di coloro che, dopo l'approvazione, vengono trattati con gli stessi farmaci nei reparti di oncologia, cioè nella pratica clinica quotidiana". In un recente studio pubblicato su The Lancet Regional Health Europe, spiega, "abbiamo confrontato alcune caratteristiche, al momento dell'avvio di una terapia oncologica, tra i pazienti inseriti in 129 Registri oncologici, per un totale di circa 420mila trattamenti, con le analoghe informazioni relative a oltre 87mila pazienti arruolati nelle sperimentazioni relative alle stesse terapie. Sono emerse differenze importanti: i pazienti dei Registri Aifa presentavano un'età mediana di 5 anni in più, con un +17% di over 65. Questo si traduce in persone più fragili, caratterizzate da più comorbidità. Da qui il ruolo sempre più centrale dei dati 'real world' e dei Registri di monitoraggio Aifa, che rappresentano uno strumento potente, tra i più avanzati in Europa, per generare evidenze di questo tipo".

È un aspetto consolidato, infatti, conclude Perrone, "che i dati provenienti dalla pratica clinica possano rappresentare un elemento dirimente nel determinare l'efficacia reale dei farmaci, costituendo un valido supporto ai risultati provenienti dagli studi clinici registrativi". 

 


   

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