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Salute orale, 2 italiani su 3 dal dentista nell'ultimo anno

Salute orale, 2 italiani su 3 dal dentista nell'ultimo anno

"Aumentare la consapevolezza su conseguenze parodontite"

ROMA, 28 marzo 2025, 17:20

Redazione ANSA

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Il 66% degli italiani (2 su 3) è andato dal dentista negli ultimi 12 mesi (il 19 per cento nei tre mesi precedenti) o è attualmente in cura. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca "Italia 2024 - OmniVision salus di Key-Stone network", secondo cui risulta che l'igiene orale è il trattamento più frequentemente effettuato (73%), seguito da otturazioni o ricostruzioni (25%). Il 32% dei pazienti considera il mantenimento di una buona igiene orale e il 25% il mantenimento della salute gengivale, uno degli aspetti principali da perseguire, con un picco del l'85% nella fascia 40-49 anni, il 34% nella fascia dei 70 anni e oltre, il 54% di coloro che hanno una bassa scolarizzazione e il 42% di quanti hanno un reddito basso. Al crescere del livello socio-culturale si osserva sempre una maggiore attenzione verso la salute in generale e l'estetica. Cionondimeno, metà degli italiani soffre di parodontite, rileva Francesco Bernardelli, coordinatore della commissione editoriale della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), inoltre, il 15 per cento ne soffre in forma grave. E in aggiunta, benché la parodontite sia la causa principale della perdita dei denti, solo 1 paziente su 4 ne conosce le conseguenze. Da un'altra survey condotta di recente tra gli igienisti dentali (Tracking Igienisti Italia 2024), emerge che il prodotto più prescritto da questi professionisti è il filo interdentale, consigliato al 79% cento dei pazienti visitati. Tuttavia, solo il 46% dichiara di effettuare la pulizia con filo interdentale e scovolino. La survey Italia 2024 - OmniVision salus svela anche che il 27% degli intervistati considera lo stuzzicadenti uno strumento idoneo alla pulizia interdentale, in particolare tra le persone over 70, con un titolo di studio medio o inferiore e con un reddito basso.
    L'importanza della prevenzione - attraverso la cura di sé e l'attenzione a sintomi che devono spingere a un controllo odontoiatrico per eventuali interventi tempestivi - non è ancora compresa appieno. Ciò vale soprattutto per malattie del cavo orale e delle gengive, meno note di quelle che intaccano lo smalto, come la carie e la parodontite, malattia infiammatoria provocata dai batteri presenti nella placca dentale non adeguatamente rimossa con una corretta igiene orale. L'incidenza della malattia aumenta progressivamente dopo i 30 anni e purtroppo è sottovalutata dalla maggioranza della popolazione: molte persone pensano che avere gengive sanguinanti o che si ritirano sia normale, magari "per colpa dell'età". Invece, oltre ai casi di sanguinamento da modalità improprie di lavarsi i denti, il sangue dalle gengive è il sintomo principe della parodontite. Purtroppo, la maggioranza delle persone si allarma solo quando sente i denti muoversi e spostarsi, così la conseguenza, se la malattia non viene trattata adeguatamente e in tempo, è la perdita dei denti.
    Le ricadute si estendono alla salute dell'organismo, sottolinea Bernardelli, infatti, la parodontite e l'edentulia (cioè la perdita dei denti) si associano a diverse malattie sistemiche (diabete, malattie cardiovascolari, tumori, patologie respiratorie, e a un aumentato rischio di morte). Uno dei motivi è che parodontite ed edentulia peggiorano lo stato nutrizionale di chi ne soffre: chi ha perso i denti tende a scegliere cibi morbidi e quindi rischia di esagerare con carboidrati, zuccheri raffinati e grassi. Inoltre, si assiste al passaggio dei batteri dalla bocca direttamente nel sistema circolatorio.
    "La parodontite può essere gestita con efficacia, salvando i denti (con un notevole risparmio di costi per le sostituzioni), migliorando la qualità della vita e anche la salute - afferma Bernardelli. Alla base c'è il controllo dei fattori di rischio e la collaborazione tra il medico e il paziente. È cruciale intervenire tempestivamente. Così si può mantenere una dentatura sana per tutta la vita". Per cominciare quindi, attenzione ai campanelli d'allarme: come gengive dolenti, arrossate e infiammate, che sanguinano quando si spazzolano.
    La prima regola è lavarsi i denti dopo i pasti per 4-5 minuti, almeno due volte al giorno, valutare con lo specialista se sia meglio usare lo spazzolino elettrico o quello manuale (entrambi da sostituire ogni tre mesi circa) e se preferire gli scovolini interdentali, o il classico filo o entrambi e, sempre su prescrizione del dentista, quale dentifricio scegliere e se utilizzare e quanto un collutorio e di che tipo. È cruciale non fumare, praticare regolare attività fisica e prediligere una dieta ricca di frutta e verdura fresca come quella mediterranea, ricca di vitamina C: sono strategie che, se diventano uno stile di vita, contribuiscono a mantenere sane le gengive.
    "Fondamentale è affidarsi a un professionista della salute della bocca che si tenga aggiornato e segua le Linee Guida elaborate dalle società medico-scientifiche", sottolinea Bernardelli. L'odontoiatra può fare un test ad hoc per arrivare alla diagnosi. Le strategie possono cambiare in base alle condizioni specifiche della bocca, al profilo di rischio, alla presenza di altre patologie, allo stile di vita, a eventuali farmaci assunti. Le nuove linee guida in tema di diagnosi e cura delle malattie parodontali sono ben codificate e consentono programmi con step di terapia successivi e obiettivi ben delineati.
    Va in questa direzione l'impegno costante della SIdP, con progetti dedicati: come il Progetto CAO (Commissione Albo Odontoiatri)-SIdP/Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) Linee guida per "Gengive sane per salvare il sorriso (parodontite)", con il contributo educazionale non condizionante di Curasept, da sempre impegnata nella ricerca e nella divulgazione. Si tratta di un programma di formazione specifica basato su Linee Guida della Federazione europea di Parodontologia adattate da SIdP e adottate in Italia nel 2021, con pubblicazione sul sito ministeriale dell'istituto Superiore di Sanità (nel Sistema Linee Guida Nazionali, LNG).
   

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