E' è la Giornata Mondiale della malattia di Chagas, una patologia infettiva diffusa principalmente nel Centro e nel Sud America, poi arrivata anche negli Stati Uniti, in Canada e in alcuni Paesi europei. Si tratta di una delle più comuni malattie tropicali: infetta ogni anno 30-40 mila mila persone, 6-7 milioni sono i portatori dell'infezione e circa 12mila i decessi annui.
L'infezione è trasmessa dal parassita Trypanosoma cruzi (T cruzi) ed è endemica in Brasile, Argentina, Bolivia, Paraguay, Messico e El Salvador, dove l'insetto infesta le case rurali. Può anche essere trasmessa attraverso cibi o bevande contaminati, dalle madri incinte ai loro bambini e attraverso trasfusioni e trapianti.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) la prevalenza globale è compresa tra 16 e 18 milioni di casi e nelle zone endemiche il 25% della popolazione è a rischio di contagio. Tuttavia, a causa della sempre maggiore circolazione di persone, negli ultimi anni sono stati diagnosticati anche casi negli Stati Uniti (300.000), in Spagna (42.000), Italia, Francia, Svizzera, Regno Unito.
Si tratta di una malattia che rientra tra quelle dimenticate per l'assenza di farmaci pediatrici, l'assenza di farmaci approvati in Europa, la difficoltà di reperire test diagnostici e la progressiva riduzione dei fondi di ricerca in Italia e a livello globale.
Sebbene il 60-70% delle persone infettate non sviluppi alcun sintomo, un terzo può invece sviluppare malattie al cuore, tra cui insufficienza cardiaca, ictus, aritmie e arresto cardiaco. Tuttavia, se diagnosticata precocemente, può essere curata, con una percentuale di successo tra il 60 e il 90%.
Il test di screening consiste in un semplice prelievo di sangue che viene analizzato per la ricerca degli anticorpi specifici. In Italia può essere eseguito a Roma, allo Spallanzani. Il test è rivolto a persone originarie dell'America Latina ed è particolarmente raccomandato alle donne in età fertile per impedire il passaggio dell'infezione dalla mamma al neonato. Possono accedere al test anche persone che, per vari motivi, hanno soggiornato a lungo in un paese dell'America Latina.
"La malattia di Chagas è spesso chiamata malattia silenziosa poiché spesso causa solo sintomi lievi o addirittura nessun sintomo", ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Negli ultimi anni sono stati fatti progressi: è migliorato l'accesso ai farmaci, in tutto il Sud America è attivo lo screening dei donatori di sangue e del sangue donato ed è stata interrotta la trasmissione domestica in diversi Paesi.
Per ridurre al minimo il contagio, chi viaggia nelle zone colpite dovrebbe evitare di dormire in case con pareti non intonacate o tetti di paglia ed evitare di bere succo di canna da zucchero non pastorizzato.
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