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Trovato un mondo d’acqua, è un mini-Nettuno fatto di ghiaccio

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Trovato un mondo d’acqua, è un mini-Nettuno fatto di ghiaccio

Luce sulla sua composizione grazie a studio guidato dall’Italia

09 maggio 2025, 12:39

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Kepler-10c è composto in gran parte da ghiaccio e forse anche da una piccola percentuale di acqua liquida (fonte: INAF) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Kepler-10c è composto in gran parte da ghiaccio e forse anche da una piccola percentuale di acqua liquida (fonte: INAF) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Attorno a una stella molto simile al Sole, distante 564 anni luce dal Sistema Solare, c’è un mondo d’acqua, un cosiddetto ‘water world’, cioè un pianeta composto in gran parte da ghiaccio e forse anche da una piccola percentuale di acqua liquida: è Kepler-10c, un mini-Nettuno, sul quale è stata fatta finalmente luce grazie alla stima più accurata mai effettuata della sua massa e densità, caratteristiche finora oggetto di misure molto discordanti e dunque molto incerte. Il risultato, in via di pubblicazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics e ora disponibile sulla piattaforma arXiv, si deve allo studio internazionale guidato dall’Italia con l’Istituto Nazionale di Astrofisica, al quale hanno partecipato anche Università di Padova, Università di Milano e Università di Torino.

 “L’esistenza dei ‘water world’ è stata prevista teoricamente dai modelli di formazione e migrazione planetarie, ma non ne abbiamo ancora una conferma certa”, dice Aldo Bonomo dell’Inaf di Torino, che ha guidato i ricercatori. “La prova del nove dell’esistenza di questi pianeti dovrebbe venire dallo studio delle loro atmosfere con il telescopio spaziale James Webb (di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Canadese) – aggiunge Bonomo – perché ci aspettiamo che essi abbiano delle atmosfere particolarmente ricche di vapore acqueo”.

La ricerca, condotta grazie a uno strumento installato sul Telescopio Nazionale Galileo dell’Inaf, che scruta il cielo dalle Isole Canarie, ha permesso inoltre di confermare la presenza di un altro pianeta intorno alla stessa stella, ipotizzato in precedenza ma ancora mai osservato direttamente. La sua esistenza è stata rivelata da una piccola anomalia che induce nell’orbita di Kepler-10c: è proprio allo stesso modo che è stato scoperto anche Nettuno nel 1846, in base alle anomalie che provoca nell’orbita di Urano. Grazie all’eccezionale qualità delle misure effettuate dal Tng, è stato possibile calcolare il periodo orbitale del pianeta ‘fantasma’, che è di 151 giorni, mentre quello di Kepler-10c è di 45 giorni.

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