All'edizione numero 57 del Vinitaly
ad VeronaFiere le Marche si sono presentate con 111 aziende
partecipanti (delle quali 53 nella collettiva della Regione) su
un'area di 1mille metri quadrati e una "Terrazza" che nei
quattro giorni di manifestazione ha ospitato circa 5mila
operatori, buyer e wine lover. È un "bilancio positivo" quello
la Regione Marche traccia della partecipazione all'evento in
un'edizione che verrà ricordata a lungo per la questione dei
dazi applicati dalla Casa Bianca verso l'Unione europea.
"I produttori del vino, superata la prima fase di incertezza,
guardano avanti e proprio dal salone internazionale del vino e
distillati di Verona, che chiude oggi, puntano ad esplorare
mercati alternativi".
"Sono stati quattro giorni particolarmente intensi per gli
espositori delle Marche, con una presenza di visitatori molto
professionale e qualificata - commenta l'assessore regionale
all'Agricoltura, Andrea Maria Antonini -. Al di là di alcune
incertezze di natura geopolitica che in questi giorni sono al
centro del dibattito e saranno sicuramente oggetto di trattative
fra l'Unione europea e gli Stati Uniti, c'è la sensazione fra
gli operatori di aver seminato per nuove rotte commerciali. Come
Regione Marche faremo in modo di sostenere, anche attraverso i
fondi per l'internazionalizzazione, le strategie promozionali
del comparto vitivinicolo marchigiano sui mercati esteri".
Una prima lettura del 57/o Vinitaly, sottolinea la Regione,
"evidenzia per le Marche una presenza in crescita di stakeholder
e operatori qualificati, mentre si è percepito in alcuni giorni
di manifestazione un leggero calo di ristoratori rispetto
all'edizione precedente". Tra i nuovi mercati che potrebbero
regalare soddisfazione al mondo del vino marchigiano attraverso
una crescita del business, la Regione Marche "individua la
Turchia, il Sud-Est Asiatico e l'Europa, con la fascia orientale
e meridionale fra le aree con maggiori margini di crescita".
Parla di un "Vinitaly molto positivo" il presidente
dell'Istituto marchigiano tutela vini (Imt), Michele Bernetti:
"abbiamo registrato - riferisce - un numero elevato di presenze
nell'area delle Marche e, se consideriamo che il settore del
vino sta attraversando una fase delicata, fra i dazi di Trump e
il calo dei consumi, possiamo confermare che le nostre imprese
mostrano una certa resilienza. Anche i dati relativi agli stock
nelle cantine sono in linea con gli altri anni, per cui credo
che ci siano i presupposti per reagire. Le Marche sono una
regione forte sui vini bianchi, in particolare quelli da vitigni
autoctoni, che rispondono alle esigenze attuali dei consumatori.
E anche sui rossi abbiamo un'offerta contemporanea, perché siamo
di fronte a vini non troppo alcolici, freschi, in linea col
gusto di oggi".
Allineato su una "manifestazione al di sopra delle attese
della vigilia" anche Simone Capecci, presidente del Consorzio
Vini Piceni: "abbiamo constatato una grande volontà di reagire
alle incognite del settore da parte sia degli operatori
stranieri che dai clienti italiani e questo ci permette di
guardare al futuro con ottimismo - afferma Capecci -. Ancora una
volta il ruolo di Vinitaly si conferma strategico e la scelta
della Regione di continuare a collaborare con i due consorzi
marchigiani per un'immagine unica a Verona è vincente".
"Se sul fronte dell'export sostituire il mercato americano e
russo non è semplice, - osserva la Regione - la 57/a edizione di
Vinitaly offre ai produttori di vino della Marche l'opportunità
di guardare in altre direzioni: dall'Europa all'Asia, passando
per l'Africa. Senza dimenticare, puntualizza Capecci, "il
mercato interno, che resta fondamentale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA