La 57/a edizione di Vinitaly si è
chiusa oggi a Veronafiere con 97.000 presenze complessive e con
un'incidenza degli operatori esteri che sale al 33% del totale:
oltre 32.000 buyer da oltre 130 nazioni, con un incremento in
assoluto del 7% rispetto all'edizione precedente.
In particolare, aumentano i buyer dai primi tre mercati
target per il vino italiano: Stati Uniti (+5%), Germania (+5%) e
Regno Unito, che compie un balzo del +30%, mentre si registra
una flessione dalla Cina (-20%). In Europa, riscontri molto
positivi da Francia (+30%) Belgio (+20%) e Olanda (+20%). Bene
anche Svizzera (+10%) e Giappone (+10%). Stabili gli arrivi da
Canada e Brasile. Un risultato che acquista ancora più valore in
un contesto reso complesso dall'inasprimento dei dazi dagli Usa
e dalle tensioni geopolitiche.
Per quanto riguarda Vinitaly and the City, il fuorisalone
dedicato ai wine lover nel centro storico di Verona, sono stati
superati i 50.000 tagliandi-degustazione venduti, la stessa
cifra del 2024 ma con una giornata di evento in meno.
"Vinitaly 2025 chiude con un'edizione di successo - ha
sottolineato Federico Bricolo, presidente di Veronafiere - in
cui il mondo del vino italiano ha saputo esprimere unità e
capacità di reazione, anche di fronte alle difficoltà iniziali
legate all'introduzione dei dazi. Verona si è riaffermata come
capitale europea del vino, grazie alla partecipazione di due
Commissari Ue, che proprio da Vinitaly hanno annunciato nuove
iniziative concrete a sostegno della filiera, insieme ai
ministri e alle tante presenze istituzionali a Verona nei giorni
di manifestazione. Un segnale forte, in un momento che
richiedeva chiarezza, coesione e visione strategica".
A consolidare il legame con gli Stati Uniti, dopo il debutto
nel 2024 a Chicago il 5 e 6 ottobre ci sarà la seconda edizione
di Vinitaly Usa.
Per il dg di Veronafiere, Adolfo Rebughini "si chiude un
appuntamento ancora più internazionale, sempre più business e
strategico: un asset centrale per il futuro del vino italiano e
una piattaforma di dialogo e confronto tra oltre 4.000 aziende
del settore, associazioni di categoria, istituzioni nazionali ed
europee".
Per la prima volta in visita ufficiale a Vinitaly i due
commissari europei Christophe Hansen (Agricoltura e Sviluppo
rurale) e Olivér Várhelyi (Salute). Presenti anche il ministro
dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, il ministro delle
Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il ministero degli
Affari esteri, della Cultura, e quello dei Rapporti con il
Parlamento, oltre all'Agenzia Ice, che ha collaborato alla
realizzazione del piano di incoming di operatori dall'estero.
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