(di Ida Bini)
Terra di confine e di
piacevoli sorprese, Nova Gorica è la città più giovane della
Slovenia e quest'anno Capitale europea della Cultura assieme a
Gorizia. Rispetto alla città italiana, centro medievale dominato
da un castello sul fiume Isonzo, Nova Gorica è tutta orientata
al futuro, nata nel secondo dopoguerra per dare un capoluogo a
tutta quell'area del goriziano che nel 1947 era stata assegnata
alla Jugoslavia. Concepita dall'architetto sloveno Edvard
Ravnikar, Nova Gorica si configura come un manifesto del
modernismo socialista, fatto di ampie prospettive e caseggiati
in cemento armato. Sono due città completamente diverse, divise
per decenni da una cortina di filo spinato; quest'anno diventano
Capitale europea della Cultura transfrontaliera, un solo centro
che celebra la cultura, l'arte e l'unità europea. Due i filoni
tematici del ricco programma di Go!2025: il rosso, che
rappresenta il confine storico e contemporaneo, e il verde, il
colore del fiume Isonzo e della natura sostenibile del progetto,
consapevole delle sfide del nuovo millennio. E' green anche il
nuovo distretto Ecoc, che prende vita proprio in un km tra le
due ex dogane, una passeggiata verde, che comprende 4 aree di
intervento: il piazzale della Transalpina con il suo Tridente,
l'area verde che conduce al valico di San Gabriele, e gli
edifici Epic e Super 8. Tra le attrazioni della città da non
mancare in questi mesi di fermento culturale, il piazzale
Transalpina con la maestosa stazione ferroviaria costruita sotto
l'impero asburgico che collegava Vienna a Trieste. E' una piazza
divisa in due, a cavallo tra l'Italia e la Slovenia, simbolo di
apertura e convivenza pacifica. E, poi, il parco del Sabotino
che consente di fare escursioni fino alla cima del monte con
vista sulla città; il castello di Kromberk, un'imponente
fortezza barocca con magnifici giardini, sede del Goriška Muzej
e di una struttura all'aperto per spettacoli teatrali, concerti
e installazioni d'arte. Piazza Bevk, cuore pulsante della città
con ampie fontane e spazi aperti, dove si svolgono eventi
culturali e manifestazioni, e dove si trovano caffè, ristoranti
e negozi. E, ancora, Eda Center (Enoteca-Draga-Adriatica),
moderno complesso architettonico che ospita vari servizi e,
all'esterno, il monumento ai Fratelli Rusjan, un'imponente
struttura che commemora il coraggio dei due pionieri goriziani.
Infine la Rotunda Sng, il teatro nazionale sloveno, che ospita
fino al 18 settembre la mostra 'Cogliere la tempesta',
retrospettiva di Eta Sadar Breznik.
L'evento Go!2025 è anche l'occasione di scoprire i territori di
confine che circondano Nova Gorica, come Brda, regione di
frontiera che prende il nome dai colli che ne tratteggiano il
profilo e che è stata inserita dalla Cnn tra le 11 regioni
vinicole da scoprire nel mondo. Oltre alla cultura
enogastronomica, Brda si distingue anche come destinazione
cicloturistica con la nuovissima TransDinarica ed
escursionistica, soprattutto con il Sentiero della Pace sul
monte Sabotino. Appena fuori dall'abitato di Nova Gorica si apre
la valle del Vipava, terra di vini da esplorare a piedi o in
bicicletta tra le sue dolci colline. Qui, nel monastero
francescano di Kostanjevica, riposano Carlo X, l'ultimo re di
Francia della dinastia borbonica, e la sua famiglia. Tra i
simboli di quest'area, il ponte Salcano, il più grande ponte
ferroviario sospeso in pietra del mondo sul fiume Isonzo da dove
in estate è possibile praticare il bungee-jumping. Tra le
esperienze da non mancare, quella di Winestronaut (astronauti
del vino) che unisce la bellezza naturalistica delle colline
alla conoscenza diretta dei vignaioli locali. E' possibile
partecipare inoltre alle Giornate delle cantine aperte del 15 e
16 giugno con 37 viticoltori di Brda che aprono le loro cantine.
Un altro interessante tour per scoprire meglio il territorio è
quello del 'contrabbando' che per tutto il 2025 si svolge tra
piazza Transalpina e il museo del contrabbando di Pristava,
attraversando più volte la frontiera. Infine dal 16 al 28
settembre su piazzale della Transalpina si può partecipare
all'evento 'Gusti senza frontiere' che unisce Borderless Beer e
Gusti di Frontiera, uno dei più grandi festival enogastronomici
della regione, dove i birrifici locali di entrambi i lati del
confine sono un esempio di buone pratiche di cooperazione
transfrontaliera.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA