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Al Museo archeologico di Lipari la storia da toccare con mano

Al Museo archeologico di Lipari la storia da toccare con mano

In scena Il Prometeo di Eschilo con le maschere del teatro greco

LIPARI, 11 aprile 2025, 10:23

Redazione ANSA

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(di Marzia Apice) La storia antica da toccare con le mani, accessibile a non udenti e non vedenti, ma anche la straordinaria opportunità di vivere l'esperienza di una rappresentazione del teatro greco, nelle modalità in cui avveniva nell'Atene del V secolo a.C. A partire dal mese di maggio il Museo archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari si apre ancora di più alla collettività e all'inclusione grazie a una serie di innovazioni tecnologiche realizzate con i fondi del Pnrr per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive. Nel museo - che fa parte del Parco archeologico delle Isole Eolie della Regione Siciliana, ente diretto dall'architetto Rosario Vilardo - arriveranno copie tattili delle maschere della tragedia antica (come Paride e Filottete, IV a.C. figure riconducibili alla perduta tragedia di Sofocle "Filottete a Troia") e della commedia nuova (come Pseudokore e l'Etera, prima metà III a.C.), statuette comiche (come il Satiro sconcertato, dalla pancia gonfia e l'inequivocabile citazione fallica, tipica della satira del IV a.C.), vasi delle culture preistoriche e un cratere attico a figure rosse (V a.C): in tutto 35 reperti tattili, perfettamente uguali agli originali e realizzati in Pla (bioplastica ricavata da zuccheri vegetali) con tecnologie digitali e laser scanner, che potranno essere toccati dai visitatori non vedenti e non solo. Realizzato con le università di Milano (Cattolica) e Reggio Calabria e Naos Lab, il progetto - finanziato dal Pnrr con circa 500mila euro - prevede anche video in Lis, storytelling a tema e due golf car per i visitatori a ridotta mobilità (Vrm).
    Le novità saranno presentate al Parco delle Eolie il 2 e il 3 maggio, nell'ambito di un convegno e un workshop. Poi il 3 maggio l'emozione di una rappresentazione teatrale che ha dell'eccezionale: nel teatro di pietra della rocca di Lipari, con il mare a fare da stupenda scenografia, andrà infatti in scena il "Il Prometeo incatenato" di Eschilo, con gli attori che indosseranno maschere teatrali perfettamente riprodotte dai reperti archeologici originali, miniature provenienti dai corredi funerari di Lipari ed esposti al Museo. Nel ruolo di Prometeo l'attore Christian Poggioni, che ha curato anche la regia. Nello spettacolo, prodotto dalla compagnia teatrale dell'associazione "Kerkís. Teatro Antico In Scena", non ci saranno microfoni, e proprio come avveniva anticamente si seguirà il sistema recitativo del teatro classico: le maschere infatti, realizzate da miniature provenienti dai corredi funerari e, grazie ai rilievi in 3D, poi ingrandite con precisione a misura umana e forgiate da un artigiano nel modo più simile possibile alle originali, permetteranno naturalmente l'amplificazione il tono della voce.
    "Il nostro museo si trova su un'alta rupe e già l'accesso è difficoltoso. Siamo felici che ora divenga più accessibile", ha detto all'ANSA Maria Clara Martinelli archeologa del Parco Eolie, coordinatrice del progetto scientifico con Francesca Fatta, docente di disegno dell'architettura (Unirc) e Elisabetta Matelli, Docente di Storia del Teatro Greco (Unicatt), "il laboratorio renderà possibile toccare 35 manufatti prodotti dai reperti reali, il percorso sarà corredato di didascalie bilingue e in braille e da un apparato digitale per far comprendere la successione di fasi e culture della preistoria. Infine ci sarà la parte che riguarda la prototipazione delle maschere teatrali in terracotta trovate dentro le tombe e nelle fosse votive di età greco romana. Sono miniature che raccontano di un forte legame con Dioniso, il dio del teatro, del vino e dell'oltretomba, e di un rito molto diffuso a Lipari: si tratta di una collezione di eccezionale ricchezza".
    "La storia del nostro museo è molto particolare", prosegue l'archeologa, "qui c'era un campo di concentramento poi smantellato, una parte del museo è realizzata proprio nelle caserme e nelle prigioni. Non abbiamo un teatro antico ma ne è stato realizzato uno in pietra all'aperto, proprio su modello di quelli greci. Sarebbe meraviglioso poter iniziare una nuova tradizione teatrale qui. Il laboratorio sensoriale sarà permanente, e poi proseguiremo con la digitalizzazione del museo usufruendo di un altro bando".
   

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