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Assassinio nella cattedrale di Eliot al Comunale di Ferrara

Assassinio nella cattedrale di Eliot al Comunale di Ferrara

Dall'8 marzo con Moni Ovadia e Marianella Bargilli

FERRARA, 06 marzo 2024, 10:29

Redazione ANSA

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Il capolavoro di Thomas Eliot, Assassinio nella cattedrale, rappresenta una testimonianza senza tempo sul rapporto fra opposti, nel cuore della civiltà occidentale: potere temporale e potere spirituale, ragione e fede, individuo e Stato, libertà e costrizione. Lo spettacolo, tratto dal dramma omonimo e interpretato da Moni Ovadia e Marianella Bargilli, va in scena al Teatro Comunale di Ferrara dal 8 al 10 marzo (alle 20,30, domenica alle 16) con la regia di Guglielmo Ferro.
    Nella cattedrale di Canterbury il 2 dicembre 1170: sono gli ultimi giorni dell'Arcivescovo Thomas Becket, di ritorno dalla sua permanenza in Francia durata sette anni. La monarchia, sempre più potente e pericolosa, è divenuta una reale minaccia, tanto che Becket stesso esprime con rassegnazione, ai suoi sacerdoti, la consapevolezza di andare incontro al martirio.
    Alcuni giorni dopo, infatti, quattro cavalieri inviati da Edoardo II lo accuseranno di tradimento e porranno fine ai suoi giorni. Rappresentato nel '35 proprio nei luoghi della vicenda reale, il dramma (dal quale Ildebrando Pizzetti nel 1957 trasse anche un'opera lirica) sembra raccontare più l'ascesa ed il pericolo del nazismo, che le vicende della casata dei Plantageneti.
    Oggi, questo allestimento del dramma mira a una "trasversalità" storica, una "atemporalità", orientata a togliere la matrice specifica a questo conflitto, restituendola ad una dimensione più generalmente estesa. Una scelta confermata anche dalla presenza di Moni Ovadia, artista, attore, "cantore dell'impegno", che anche nella sua appartenenza alla cultura "yiddish", suggerisce una polifonia di linguaggi ed istanze antropologiche, oltre che storiche, civili e sociali.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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