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Test della camminata, esperimento sul caso Pierina

Test della camminata, esperimento sul caso Pierina

Sfilata davanti alla telecamera dell'indagato e di altre persone

RIMINI, 11 febbraio 2025, 19:44

di Anna De Martino

ANSACheck
Louis Dassilva, in carcere per l 'omicidio di Pierina Paganelli, durante il test della camminata - RIPRODUZIONE RISERVATA

Louis Dassilva, in carcere per l 'omicidio di Pierina Paganelli, durante il test della camminata - RIPRODUZIONE RISERVATA

Louis Dassilva, l'uomo in carcere a Rimini per l'omicidio di Pierina Paganelli, è arrivato in via del Ciclamino alle 14.51 all'interno del furgone per il trasporto detenuti.

Oltre una ventina gli agenti tra squadra mobile e polizia penitenziaria per garantire la sicurezza dell'incidente probatorio che servirà a identificare "ignoto 1" della "cam3", la videocamera della farmacia che la sera del 3 ottobre 2023, alle 22.17, riprese un uomo andare verso il condominio, in un orario compatibile con l'omicidio della 78enne. Per la Procura e squadra mobile ignoto 1 è Dassilva, mentre per la difesa, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, è il condomino Emanuele Neri.

Si è quindi tenuta quella che è stata ribattezzata "la camminata" per l'esperimento probatorio. Al pomeriggio, quando c'era ancora la luce del giorno, sono stati eseguiti i primi test. Il primo a sfilare è stato Dassilva, una decina di volte con una maglietta bianca e una felpa anche questa bianca appoggiata sul braccio sinistro (per simulare il sacchetto che aveva l'ignoto 1). L'indagato ha camminato lungo un percorso segnato con i birilli stradali e delle X disegnate a terra con il gesso. Avanti e indietro dal portico della farmacia fino al portone del condominio numero 31, dove la sera del 3 ottobre 2023 gli inquirenti presumono sia passato l'ignoto1 di cam3.

Mentre Dassilva sfilava, Valeria Bartolucci, la moglie, ha seguito incessantemente le operazioni dal suo balcone. Solo per un istante impercettibile, quando il marito è stato posizionato al centro del piazzale, tenuto d'occhio da una decina di agenti della penitenziaria schierati in cerchio, il suo sguardo ha cercato quello del coniuge. Dal balcone ha guardato giù, ma Louis è sembrato non alzare mai gli occhi. Poi le prove sono proseguite con la sfilata di Emanuele Neri che ha effettuato lo stesso percorso con una felpa bianca sul braccio sinistro.

Poi, terminate le fasi preliminari, alla presenza sul posto oltre che dei difensori del senegalese, del procuratore Daniele Paci, del capo della squadra mobile Marco Masia, degli avvocati delle parti lese Nunzia Barzan con il consulente Davide Barzan per la nuora di Pierina, Manuela Bianchi e Marco e Monica Lunedei per i figli dell'anziana vittima, si è entrati nel vivo.

Col buio, riproducendo la stessa illuminazione della sera del delitto, alla presenza del giudice Vinicio Cantarini si è di fatto riprodotto il video della cam3 facendo sfilare nuovamente Dassilva e Neri e poi alcuni figuranti. Per il passaggio vero e proprio, Dassilva - come da ordinanza del giudice - doveva indossare la maglietta con il logo "Eco Service", occhiali da vista e un berrettino di colore chiaro. Neri, invece, la maglietta con logo "Edil-Infissi", gli occhiali da vista e il marsupio in uso all'epoca dei fatti.

A conti fatti però la discriminante che tecnici, avvocati e investigatori riterranno essere essenziale sarà il colore della pelle. Se con il video si potrà stabilire se si tratta di una persona di colore o meno si arriverà ad un punto fermo. In caso contrario, la prova di cam3, di cui i risultati si sapranno a tarda notte, sarà eliminata e la questione si sposterà davanti al tribunale del Riesame dove la Cassazione il 23 gennaio scorso ha rinviato gli atti, accogliendo il ricorso della difesa di Dassilva, per riesaminarne la posizione. 
   

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