Stava sistemando cartelli e segnaletica in un cantiere della tangenziale di Bologna, quando è stato travolto da un furgone. Si chiamava Francesco D'Alò, 60 anni, originario della Puglia, l'operaio che all'alba è morto mentre lavorava per conto della ditta '3s Safety'. E' avvenuto in un orario, poco prima delle 6, durante il quale il cantiere, dopo i lavori notturni era in fase di rimozione. Il furgone ha travolto il mezzo della manutenzione e l'operaio che aveva il compito di sbandierare, quindi di segnalare l'ingombro della carreggiata.
Altri due colleghi sul posto sono stati soccorsi dal 118, in stato di choc. In quel punto la tangenziale è a due corsie, ed era libera una sola corsia per via dei lavori: dopo lo schianto, il tratto tra gli svincoli 3 e 4 zona aeroporto, verso la A14, è stato chiuso per i soccorsi e poi riaperto. Sulle cause e la dinamica procedono la Polizia stradale e la sezione specializzata dell'Ausl, coordinati dal pm di turno Francesca Rago.
"E' il quinto infortunio mortale dall'inizio 2025 in un settore strategico come quello della mobilità autostradale.
Contiamo una media di un decesso al mese, con le stesse dinamiche sulla manutenzione della rete autostradale, intrusione veicolare nelle aree di cantiere", dice la segretaria nazionale della Fillea Cgil Paola Senesi, che chiede "il coinvolgimento dei ministeri preposti per un intervento strutturale". Anche Filca-Cisl annuncia la costituzione di parte civile quando ci sarà il processo. Mentre i sindacati bolognesi, per domani, proclamano due ore di sciopero in uscita per tutti i lavoratori dei settori dell'edilizia e della metalmeccanica e hanno organizzato un presidio alle 14.30 alla rotonda in via del Triumvirato in prossimità dell'uscita 4 della tangenziale.
Pure il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, interviene sull'ennesimo incidente sul lavoro. "Avevo già preparato una lettera da mandare al ministro Salvini, la stavo per mandare oggi, cambierò l'incipit e chiederò al ministro a questo punto di attivarsi urgentemente perché è l'ennesima morte sulla tangenziale di Bologna". "È un incidente gravissimo - ha proseguito il primo cittadino - non è il primo mortale nella nostra tangenziale in autostrada, anche nell'ultimo periodo. Ci sono lavori necessari che purtroppo vanno a rilento. C'è un intervento strutturale come quello sul passante di Bologna che manca, quindi chiedo davvero allo Stato di fare la sua parte perché non possiamo continuare ad avere famiglie che continuano ad avere dei lutti di questo genere".
"E' inaccettabile morire di lavoro, lo è ancora di più su una strada dove la segnaletica stradale, i segnali luminosi, gli avvisi dovrebbero indurre chiunque a ridurre la velocità e a smetterla di messaggiare con il cellulare alla guida. Non si può più continuare a contare le vittime fra coloro che lavorano proprio per aiutare ad avere strade migliori", dice Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, che lancia l'allarme per "questi 'omicidi' dovuti alla distrazione e all'alta velocità, di chi non è in grado di rallentare di fronte ad un cantiere, magari attivato proprio per migliorare le condizioni di sicurezza".
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