"La Resistenza è un valore fondativo
della nostra democrazia, della Repubblica, della Costituzione e
soprattutto è un valore vivo, non commemorativo di ottant'anni
fa: richiamandoci a Calamandrei, ogni generazione ha la sua
resistenza da fare". Con questo spirito Marco Damilano ha voluto
'Ora e sempre 25 aprile', la serata speciale in onda venerdì
alle 21.20 su Rai3 in diretta da Casa Cervi a Gattatico (Reggio
Emilia).
"Rompiamo lo schema dello studio, usciamo da Roma e andiamo
in un luogo simbolo, dove sono nati, hanno vissuto, hanno fatto
la loro scelta antifascista, sono stati traditi e condotti alla
fucilazione il 28 dicembre 1943 da parte delle milizie fasciste,
i sette fratelli Cervi. Lì è stata scritta la nostra
democrazia", spiega Damilano in una conversazione con l'ANSA.
Il racconto sarà corale: "La Resistenza - sottolinea - è
stata un fatto nazionale: la prima città a insorgere è stata
Matera, ha coinvolto altre città, campagne, operai, studenti,
artigiani, partigiani, l'embrione dei partiti: in uno spazio
televisivo, che non è una sede accademica, daremo conto di
questa coralità. E lo faremo - anticipa - a partire da un
aspetto dimenticato, la resistenza delle donne: è stato il primo
momento di grande protagonismo femminile". Ci saranno Teresa
Vergalli, staffetta partigiana; Flora Monti, che a 12 anni fu la
più giovane staffetta della Resistenza italiana; Mirella
Alloisio, tra le protagoniste della lotta che ha portato alla
resa dei tedeschi a Genova.
Tante le voci e i volti del mondo della cultura, del
giornalismo e della società civile: Ascanio Celestini, Roberto
Vecchioni, Vinicio Capossela, Pif, Nicola Piovani, Nello Scavo,
Edoardo Purgatori, Benedetta Tobagi, Lella Costa, Emma Ruzzon,
presidente del Consiglio degli studenti e delle studentesse di
Padova, a rappresentare la generazione dei ventenni: "Con Scavo
faremo una riflessione anche su Papa Francesco, non solo perché
siamo alla vigilia del funerale, ma perché pensiamo che la sua
figura rientri perfettamente nel nostro discorso: pace,
accoglienza, solidarietà sono stati i punti centrali del suo
pontificato".
Nessuna sovrapposizione polemica, dunque, per Damilano, tra
il lutto nazionale e il 25 aprile: "I due momenti non sono in
contraddizione: il 25 aprile è una grande festa di popolo, non
di minoranze o di élite, che coinvolge tutta l'Italia, e la
scomparsa del Papa colpisce tutti, riguarda tutti, perché
Francesco è stato un Pontefice che ha chiesto sempre di smuovere
la società e di non tenerla nella tristezza e nel conformismo".
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