Un libro "sulla vita e sulla morte, sulla povertà, la giustizia, la malattia e, soprattutto l'amore".
E' lo stesso Emmanuel Carrère a definire uno dei suoi lavori più empatici e commoventi Vite che non sono la mia che dal 13 giugno prossimo torna nelle librerie italiane per i tipi di Aldelphi nella nuova traduzione di Federica Di Lella e Maria Laura Vanorio, proprio in occasione della 35/a edizione del Premio Hemingway che si terrà a Lignano Sabbiadoro dal 17 al 22 giugno prossimi e che assegnerà all'autore francese il riconoscimento per la sezione Letteratura.
Pubblicato in Francia nel 2009, per mesi 'D'autres vies que
la mienne' ha dominato le classifiche dei libri più venduti. A
spingerlo a volere raccontare "le vite degli altri", due episodi
che lo hanno segnato nel profondo: il devastante tsunami in Sri
Lanka del 2004 dove lui stesso si trovava e la morte per cancro
della sorella della sua compagna.
Carrère riceverà il Premio Hemingway sabato 22 giugno.
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