Per William Starc, coordinatore
del comitato No Ovovia Trieste, le considerazioni non cambiano:
la cabinovia non andava fatta. Per l'assessore comunale al
Bilancio, Everest Bertoli, si tratta invece di un'opera che
guarda al futuro e che sarà apprezzata da cittadini e turisti.
Oggi nella sede dell'Università di Trieste di via Filzi è andato
in scena un dibattito, promosso dagli studenti del sodalizio
Synapser, sul progetto della cabinovia destinato a collegare il
centro città con l'altipiano carsico.
Starc ha spiegato che l'infrastruttura "è qualcosa che fin
dall'inizio abbiamo ritenuto inutile e che abbiamo sperato non
fosse mai realizzata. Al momento - ha sottolineato - sta
causando disagi psicologici ai residenti e porterà a un danno
ambientale e a uno stravolgimento di un sito di archeologia
industriale". Dalla parte dei contrari anche il vicepresidente
del Consiglio regionale Francesco Russo, secondo il quale "è una
risposta sbagliata a un problema di mobilità che c'è. Città più
avanzate nel mondo ci mostrano che le soluzioni sono altre, come
la tramvia".
Bertoli ha difeso un progetto "per cui i finanziamenti ci
sono, così come i pareri di professionisti che supportano
quest'opera, che guarda al futuro. La cabinovia - ha evidenziato
- è qualcosa di nuovo, che non impatta, e che offrirà sia ai
triestini che ai turisti un nuovo punto di vista della città e
un servizio utile". Dalla parte dei sostenitori anche il
direttore del Dipartimento lavori pubblici del Comune di
Trieste, Giulio Bernetti: "Servirà per alleggerire il traffico
della città e sarà anche un aiuto fondamentale per il Porto
vecchio".
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