È "Ci eleviamo sollevando gli altri"
di Marinella Senatore la nuova opera sui silos di piazza
Venezia, a Roma. Si tratta della seconda installazione del
progetto 'Murales', che vede ogni quattro mesi alternarsi opere
originali di sei artisti sul cantiere per la costruzione della
nuova fermata della Metro C.
Rosso, giallo, rosa, bianco e nero si alternano in un'opera
che vuole trasformare la piazza nel "palcoscenico di una
scenografia teatrale", rappresentando un "simbolo tangibile di
una Roma che si rinnova", come ha spiegato l'artista, ed "è
ispirata alla tradizione del teatro di Roma: Roma come un
palcoscenico a cielo aperto, una serie di suggestioni che si
sovrascrivono, l'architettura, il paesaggio, il cantiere, i
suoni, i colori. Io lavoro su una base partecipativa,
coinvolgendo intere comunità nel processo di creazione. Le
figure che vedete sono reali persone che hanno lavorato con me,
negli ultimi 12 anni, oltre otto milioni di persone in 24
Paesi".
"La gente vive un cantiere come un posto dove si soffre - ha
commentato l'ad di Webuild, Pietro Salini - solo alla fine le
persone gioiranno. L'arte significa rendere bello questo
periodo". Quanto all'opera di Pietro Ruffo, che ha preceduto
quella di Senatore, non verrà buttata via. Lo ha chiarito il
sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: "le opere che togliamo non
le buttiamo, ma stiamo lavorando per riproporle in periferia, in
altri quartieri della città".
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