L'alluvione di Genova dell'ottobre 2014 provocò danni agli edifici e ai beni contenuti per cento milioni di euro e mise a rischio la vita di 12.710 persone. Con la sistemazione idraulica e la sicurezza garantita dalle opere che si stanno attuando sul torrente Bisagno e sul torrente Fereggiano i danni sarebbero ammontati a 10 milioni e le persone a rischio sarebbero state 760. E' quanto ha rivelato uno studio presentato oggi a Genova dalla Fondazione Cima al ministro per l'Ambiente Gian Luca Galletti in visita ai cantieri. Erano presenti il #italiasicura Mauro Grassi, il coordinatore per i rischi idrogeologici della protezione Civile Roberto Oreficini Rosi.
Luca Ferraris, vicepresidente della Fondazione Cima ha detto che si tratta del primo studio che applica la piattaforma per analisi multi rischio Rasor (Rapid Analysis and Spatialization of Risk) per misurare gli effetti delle opere di messa in sicurezza nel bacino del Bisagno.
Inoltre, è stato spiegato, ipotizzando una serie sfortunata di eventi alluvionali come quelli che hanno caratterizzato gli ultimi quarant'anni, lo studio dimostra una convenienza economica di lungo periodo: l'investimento di 251 milioni per i cantieri sarebbe rimborsato in circa 50 anni.
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