Creste colorate, tatuaggi in vista,
pantaloni strappati. Il trio de La Sad è arrivato per
scompigliare le carte al festival di Sanremo. "Vogliamo
dimostrare che gente come noi può andare anche in certi contesti
considerati formali". In effetti l'annuncio della loro presenza
al festival, con il brano Autodistruttivo, ha fatto sobbalzare i
ben pensanti. E chi li ha accusati di testi violenti contro le
donne. "Ma noi siamo bravi ragazzi! Siamo solo vestiti da
cattivi. Siamo tre coccoloni dal cuore tenero". I tre ragazzi
(The›, Plant e Fiks) ci giocano su, scherzano e la loro allegria
è contagiosa, ma alle accuse di sessismo per alcuni versi sono
rimasti male. "È stata presa una frase a caso, estrapolandola
dal contesto. Ma noi siamo a posto con la coscienza. Essendo
quelli più strani, siamo quelli contro cui è più facile puntare
il dito".
Più che la gara, la loro vittoria sarà vincere sui
pregiudizi. "Saremo portavoce di tutti coloro che soffrono, che
si sentono diversi nella società. Portiamo a galla argomenti che
a volte sono oscurati come la depressione e le dipendenze. Sono
argomenti che esistono e che vanno affrontati", spiegano i tre
che non nascondono il passato turbolento e le loro debolezze.
"Attaccano il nostro modo di vestirci e pettinarci, ma non
possono attaccare la nostra essenza. Noi portiamo avanti degli
ideali come l'uguaglianza, la libertà di essere se stessi: dal
dolore si può rinascere". Per questo si sono presentati al
festival, "per far diffondere il nostro messaggio a un pubblico
più vasto. Anche fuori dall'Italia. La nostra musica non è
scritta a tavolino, ma viene dal cuore".
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