Il comitato Cittadini per Carignano
esprime solidarietà al presidente di Italia Nostra Genova,
ricorda "tutti i rischi e i nodi irrisolti del Nuovo Galliera",
chiede di rendere pubblici i documenti "alla base della costosa
operazione finanziaria e immobiliare".
In una nota i Cittadini esprimono "solidarietà all'architetto
Stefano Fera, di Italia Nostra, sotto attacco dei vertici
dell'Ospedale Galliera per aver osato esercitare il diritto di
rivolgersi alla giustizia amministrativa nell'esercizio della
sua missione statutaria". Ricordano che l'Ente Galliera "non è
nuovo ad azioni intimidatorie contro i vertici dell'associazione
ambientalista: nel 2021, infatti, denunciarono l'allora
presidente Ermete Bogetti per aver evidenziato le criticità,
anche finanziarie dell'operazione immobiliare".
"Oggi, alle minacce di querela, si aggiunge il tentativo di
delegittimare il presidente Fera, scavalcato dai dirigenti
dell'Ospedale, che invocano a mezzo stampa l'intervento da Roma
del presidente nazionale di Italia Nostra, nella speranza che
un incontro al vertice nelle stanze della Curia metta a tacere
definitivamente le istanze della base genovese
dell'associazione, magari negoziando il ritiro dei ricorsi in
attesa di giudizio".
Nella loro "triplice veste di abitanti del quartiere, primi
utenti dell'Ospedale Galliera e contribuenti delle dissestate
casse liguri, i Cittadini per Carignano chiedono tra l'altro,
visto l'intasamento del Pronto Soccorso, con malati costretti
per lungo tempo su barelle o a terra su lettighe, a causa della
strutturale carenza di posti letto, perché non si rimette in
funzione il padiglione C, rinnovato per la recente emergenza
Covid-19, e tenuto da anni inspiegabilmente chiuso".
"Alla luce delle recenti difficoltà finanziarie che gravano
l'Ente Galliera e la Regione Liguria, con conseguenti
penalizzazioni sia dal punto di vista delle prestazioni
sanitarie sia delle imposte verso i cittadini nonché
contribuenti liguri, perché si vuole demolire il padiglione C,
con centinaia di camere a due letti e servizi recentemente
ammodernati, con conseguente spreco di denaro pubblico" chiedono
ancora.
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