"In merito alle verifiche della
Corte dei Conti rispetto ai bancali con i dispositivi medici per
la Liguria, conservati in un magazzino privato a partire dal
periodo più critico del covid in piena emergenza, va rimarcato
che il magazzino è stato di fondamentale importanza durante il
periodo più critico della pandemia e, anche negli anni
successivi, è stato un punto di riferimento logistico strategico
per distribuire mascherine e dispositivi a enti, istituzioni,
associazioni e onlus". Così l'Azienda ligure sanitaria (Alisa)
in una nota interviene sugli accertamenti della Corte dei Conti
su 590 bancali di presidi sanitari inutilizzati e lasciati a
magazzino in Liguria a partire dal 2020.
"Basti pensare che per due anni ogni settimana tre tir carichi
di mascherine, guanti, visiere, tute, camici materiale per i
test molecolari transitavano dal magazzino per rifornire la
sanità ligure - ricorda l'agenzia l'impegno durante la pandemia
covid -. I dispositivi, peraltro, costituivano parte di quanto
previsto dal piano pandemico. Come si evince da quanto riportato
dalla Corte dei Conti, il tema del materiale che si trova nei
magazzini è da tempo all'attenzione di Alisa che si era fatta
carico della non facile gestione dei dispositivi, a partire
dalle mascherine. Va detto che, dopo il picco pandemico, le Asl
non erano più interessate a quei prodotti e, infatti, nonostante
i numerosi solleciti, gran parte del materiale non è più stato
ritirato".
"Alla luce di tutto questo - spiega il direttore generale di
Alisa Filippo Ansaldi - sono comunque in corso le azioni per
contenere i costi del magazzino, attraverso lo smaltimento dei
dispositivi non più utilizzabili e richiamando le aziende
sanitarie affinché provvedano al ritiro di quelli ancora
disponibili. Valutazioni sono infine in corso per un utilizzo
centralizzato del magazzino, nell'ottica di quanto previsto dal
piano pandemico influenzale, che garantirebbe un ulteriore
contenimento dei costi per il sistema".
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